Lo spirito di Assisi è vivo

Gli eventi di preghiera e riflessione organizzati nella città serafica dal 25 al 27 ottobre

assisi-preghieraDa Assisi si è rinnovato forte, con entusiasmo e con grande senso di condivisione il messaggio di pace per approfondire il dialogo interreligioso. La celebrazione del 28° anniversario dello storico evento voluto dal santo Giovanni Paolo II nel 1986, in questa “tre giorni” di iniziative che ha visto la presenza di cristiani, musulmani ed ebrei, ha mostrato come lo “spirito di Assisi” sia vivo nei cuori di tutti coloro che anelano alla pace.

“Da Assisi – ha dichiarato il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino – parte un messaggio di speranza, un richiamo al dialogo, che vuole contrastare il terrorismo e ogni forma di intolleranza. I vari momenti che abbiamo vissuto, dalla preghiera all’approfondimento sulla figura di Abramo dimostrano che la via della pace c’è, esiste, ed è nostro dovere percorrerla rispettandoci e amandoci vicendevolmente come fratelli e sorelle, come anche Papa Francesco ci ha ricordato”.

Il video sul Papa ad Assisi

Una tre-giorni che si è aperta sabato 25 ottobre rivivendo, attraverso la proiezione di un documentario, i momenti più belli della visita di Papa Bergoglio ad Assisi il 4 ottobre 2013. I suoi gesti e le sue parole – come è stato sottolineato anche dal presidente dei Vescovi umbri, il card. Gualtiero Bassetti, intervenuto alla presentazione – sono “più attuali che mai, e ci insegnano il vero senso dell’accoglienza”.

“Figli di Abramo”

Ebrei, cristiani e musulmani, oltre a riconoscersi nella comune fraternità umana, hanno voluto ritrovarsi a partire dal loro comune essere “figli di Abramo”. Questo è il titolo della mostra d’arte contemporanea la cui visita ha permesso di muovere i primi passi verso la comune preghiera che si è tenuta domenica 26 ottobre nel Giardino dei novizi del Sacro Convento di Assisi e che ha voluto rievocare sia la preghiera del 1986, sia quella più recente di Papa Bergoglio nei Giardini vaticani con Shimon Peres e Abu Mazen.

Altro momento significativo è stato l’intervento di padre Pierbattista Pizzaballa. È seguita una bella e articolata preghiera, con i tre rappresentanti delle fedi monoteiste a guidare ciascuno tre intenzioni rivolte a Colui che solo è Dio: anzitutto un rendimento di grazie per la creazione, quindi una richiesta di perdono per le proprie colpe, e infine una invocazione per la pace. I testi utilizzati sono stati scelti dai testi sacri e dalle rispettive, ricche tradizioni spirituali.

Gesti simbolici

Due gesti simbolici hanno concluso il momento di preghiera, reso particolarmente difficile dal vento e dalla temperatura piuttosto bassa: la consegna di una pianta d’olivo e di una lampada accesa al Custode di Terra Santa, a mons. Sorrentino, al rabbino Luciano Meir Caro e allo shaykh Abd al-Wahlid Pallavicini. Infine tutti i presenti si sono recati in simbolico pellegrinaggio alla tomba di san Francesco, dove ciascuno ha potuto aggiungere la propria preghiera silenziosa.

Preghiera ecumenica

Altrettanto partecipata la preghiera ecumenica nel santuario di Santa Maria degli Angeli perché, come è stato sottolineato, “solo partendo dal perdono ci si può incamminare verso una pace vera”. Sono intervenuti il vescovo Sorrentino, l’archimandrita Symeon Catsinas (vicario episcopale del Patriarcato ecumenico e della sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia e di Malta ed Esarcato dell’Italia meridionale) e il rev. Marc Turner (della Chiesa anglicana in Italia).