Omaggio a Picasso: da Mirò a Guttuso a Warhol

Alla Rocca Paolina cento incisioni che l'artista eseguì dal 1904 al 1968

In una delle conversazioni che Daniel-Henry Kahnweiler ebbe con Pablo Picasso, quest’ultimo, riguardo ai soggetti rappresentati nelle opere esposte al Museo del Louvre, sentenziò: “Si tratta di prostitute, belle prostitute, ma nulla di più. Solo il cubismo ha qualcosa a che fare con la pittura”. E possiamo a ragione sostenere che queste affermazioni, seppure con le dovute perplessità di veridicità, riassumono perfettamente la personalità e l’estrosità del genio spagnolo. Nella mostra “Omaggio a Picasso” che si è aperta il 7 dicembre a Perugia, nel centro espositivo della Rocca Paolina, possono essere ammirate 114 opere realizzate da Picasso e 69 opere di artisti contemporanei che dopo la sua morte, avvenuta nel 1973, su invito del critico tedesco Wieland Schmied, hanno deciso di offrigli un omaggio. Possiamo soffermarci a riflettere davanti a tele di Joan Mirò, David Hockney, Renato Guttuso, Henry Moore, Giacomo Manzù, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Sebastian Matta e molti altri che dal ’73 al ’77 hanno reso omaggio all’eredità artistica di Picasso, cercando di cogliere di ciascuno un aspetto particolare, consapevoli che è difficile confrontarsi con la completezza di un’arte così grande. Come sostiene il critico Renato Barilli, “bisognerà, in qualche modo, specializzarsi, tentare di ricavarne, ciascuno, quella parte di storia o di proposte che si rivelino congeniali al proprio destino. Come dire che ciascun artista venuto in contatto con quella smisurata centrale dovrà condurne una propria selezione”. La sezione della mostra dedicata a Picasso offre oltre cento incisioni realizzate dal 1904 al 1968. La sua produzione grafica è infatti una delle più importanti della storia dell’incisione, oltre che una delle più note del suo tempo. Anche se prima del 1930 la grafica di Picasso otteneva raramente una sua propria autonomia, i disegni, le incisioni e le litografie non erano mai fine a se stesse, ma come ci fa notare ancora Barilli, “costituivano una palestra per consentire di mettere alla prova le idee innovatrici, la cui apparizione finale tuttavia, restava pur sempre affidata ai grandi formati delle tele ad olio”. E tra le opere presenti nella mostra, quella che maggiormente e con più intensità rappresenta questo percorso, è “Il pasto frugale” del 1904. La mostra, realizzata con il contributo della Provincia e della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, è un evento artistico di grande rilievo per la nostra città e un importante richiamo per i turisti, ma soprattutto per i cittadini, che per questo Natale tra una vetrina e l’altra possono ammirare ben altri contenuti.

AUTORE: Eleonora Cozzari