Poverello, ricco di sorprese

Nuove rivelazioni sugli affreschi della basilica superiore di Assisi

Nuovi particolari sono emersi dalle Storie di san Francesco ad Assisi. Nelle immagini che decorano l’interno della basilica superiore, uno studio condotto da Chiara Frugoni, docente medievista e una tra le più grandi studiose di san Francesco, ha permesso di mettere in luce dettagli fino ad oggi sconosciuti. Oggetti, abiti, edifici, scritte mai decifrate prima sono state messe sotto la lente d’ingrandimento, permettendo così di raccogliere notizie e particolari importanti dal punto di vista storico, filologico e iconografico. Particolari che confermerebbero – secondo la Frugoni – che l’intero ciclo non è solo l’esaltazione di san Francesco quanto la valorizzazione della grandezza dell’intero Ordine francescano. Una tesi che è contenuta nel suo ultimo libro, Le Storie di san Francesco, edito da Einaudi, con il quale la Frugoni ci conduce quasi per mano alla lettura degli affreschi. Si scoprono così una sequenza di storie e immagini create in una stratificazione infinita di simboli, allo scopo di glorificare, oltre all’Ordine francescano, anche il papato di Niccolò IV, primo pontefice francescano. Tra le novità, l’identificazione della scritta, in lettere capitali gotiche, che figura nella scena dell’Approvazione della Regola sul cartiglio che papa Innocenzo III porge a Francesco. Si tratta dell’inizio della Regola Solet annuere di Onorio III con la quale furono definitivamente approvati, con bulla, ma nel 1223, non nel 1209, come vorrebbe far credere il dipinto, la Regola e l’inizio ufficiale dell’Ordine. L’incontro tra il Poverello di Assisi e Innocenzo III, infatti, avviene nel 1209, quando la Regola è ancora ben lontana dall’essere approvata. Assistiamo dunque ad una profonda alterazione storica – spiega la storica. Di questo e altro ha parlato la Frugoni venerdì scorso alla basilica superiore di Assisi, insieme ad Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, che è voluto tornare in questo luogo di spiritualità dopo il terremoto del 1997 che lo ha visto guidare l’équipe di esperti che hanno recuperato e restaurato la basilica superiore dopo il crollo. Insieme a lui Franco Cardini, uno dei più grandi esperti italiani di Storia medievale, che ha arricchito l’incontro permettendo ai presenti di collocare il dibattito nella sua giusta cornice storica: “Si tratta di un ciclo pittorico – ha detto – le cui scene sono state accuratamente scelte una per una dalla Chiesa, dall’Ordine e dalla Legenda maior di fra’ Bonaventura da Bagnoregio, ministro generale dell’Ordine nel 1258”. Erano presenti anche padre Giuseppe Piemontese, custode del Sacro Convento, e padre Enzo Fortunato. L’occasione un incontro organizzato dal Sacro Convento di Assisi in collaborazione con l’associazione culturale Oicos Riflessioni.Tre le principali novità individuate anche le scritte in latino presenti sotto ogni scena, sempre trascurate dalla critica, rilette di recente grazie allo studio del prof. Nicolangelo D’Acunto, in occasione di un convegno internazionale di studi francescani del 2008, riportato nel volume della Frugoni. Iscrizioni che attestano la perfetta conformità delle immagini con la Legenda maior di Bonaventura, ma soprattutto con il significato che essi assumevano al suo interno. Tutte novità intorno a un ciclo pittorico concepito e da leggersi – è stato detto – a partire dall’abside per poi tornarvi percorrendo tutto intorno la navata. Perché la basilica Superiore era destinata alle cerimonie ufficiali e il Papa quando era ad Assisi entrava dall’abside dove aveva il suo trono.

AUTORE: Manuela Acito