Qualche occupato in più

“Rapporto sul mercato del lavoro”: i dati nella Provincia di Terni

Il sistema imprenditoriale, nonostante la crisi, non manca di una certa componente di vivacità e fiducia. È quanto evidenziato dal Rapporto sul mercato del lavoro per l’anno 2011 e i primi mesi del 2012. “Terni – ha detto Andrea Ricci, ricercatore dell’Isfol – ha il grande vantaggio di avere un bagaglio di conoscenze competitivo. C’è la possibilità di creare network di imprese, specialmente in settori come quello dell’energia, per valorizzare al meglio risorse umane, creative, delle giovani generazioni”.

I dati forniti per il 2011 indicano a livello provinciale un tasso di occupazione in crescita dell’1,3% rispetto all’anno precedente. Gli occupati passano da 90 mila nel 2010 a circa 91 mila nel 2011, di cui 52 mila maschi e 39 mila femmine. Nonostante la crescita rilevata nell’ultimo anno, non sono stati tuttavia recuperati in ambito provinciale i livelli occupazionali del 2008 (92 mila), anno in cui ancora gli effetti della crisi economica non si erano manifestati. Rispetto ai settori di attività, l’incremento occupazionale riguarda quasi esclusivamente il settore industriale e solo in minima parte il terziario, mentre nel settore agricolo si rileva una flessione. Continua il significativo calo occupazionale all’interno del settore delle costruzioni.

Il tasso di disoccupazione provinciale si attesta al 4,5% (5,9% quello femminile e 3,5% quello maschile), a fronte del 5,9% rilevato nel 2010. La diminuzione del numero dei disoccupati è legata in parte all’incremento occupazionale (1.000 unità) e in parte è dovuta ad un minor numero di persone che ricerca attivamente il lavoro, non tenendo in considerazione i lavoratori in cassa integrazione.

Il persistere di elementi di difficoltà nel mercato del lavoro locale trova ampio riscontro nei dati amministrativi dei Centri per l’impiego della Provincia di Terni. Il numero delle assunzioni effettuate all’interno del territorio provinciale nel corso del 2011 è sostanzialmente analogo a quello dell’anno precedente, ma sensibilmente inferiore rispetto al 2008. Aumenta il ricorso alle forme contrattuali flessibili, a fronte di una sensibile diminuzione dell’utilizzo del contratto a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda il primo trimestre 2012, il numero dei rapporti di lavoro attivati è in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma l’incremento è legato unicamente all’aumento del numero dei contratti a termine. In crescita il numero delle assunzioni con il contratto di apprendistato. Il dato trimestrale interrompe una tendenza di lungo periodo che ha visto l’utilizzazione di tale contratto in flessione costante.

AUTORE: E. L.