Ospitalità al termine del cammino

L'Umbria arriva ultima, in Italia, con gli 'hospice' per malati terminali. Ma con una particolarità: saranno completamente pubblici

È stato inaugurato a Spoleto, mercoledì 10 ottobre scorso, l’hospice ‘La torre del colle’. Si tratta del primo centro residenziale in Umbria in grado di accogliere – temporaneamente o stabilmente – malati terminali. Il nuovo servizio va ad integrare la rete delle cure palliative domiciliari. Finora la nostra Regione, insieme alla Valle d’Aosta, era l’unica a non aver attivo sul proprio territorio nemmeno un hospice. Quello aperto a Spoleto rappresenta un primo, importante passo per la Sanità regionale verso il potenziamento delle cure palliative, che hanno lo scopo di migliorare la qualità di vita piuttosto che la sopravvivenza, assicurando ai pazienti e alle loro famiglie un’assistenza continua e globale. A Perugia l’inaugurazione dovrebbe avvenire nel giro di due mesi; a Terni si stanno facendo i lavori, che però non saranno pronti prima di un anno; situazione incerta, invece, nell’Alta valle del Tevere. La particolarità degli hospice umbri, oltre ad essere gli ultimi aperti a livello nazionale, è che saranno completamente pubblici. Nel resto d’Italia sono o a partecipazione mista ‘ privati e Asl ‘ o interamente privati. Nella struttura inaugurata a Spoleto, che sarà coordinata dal dott. Fabio Conforti, potranno essere accolti 7 ospiti. Gli spazi interni della struttura sono stati divisi in altrettanti mini appartamenti, composti da una camera con bagno e da un soggiorno. Ognuno ha la possibilità di un posto letto in più per l’accoglienza dei familiari. Poi, ci sono aree comuni: un grande salone dove mangiare, guardare la televisione, leggere, ascoltare la radio; una cucina ad uso familiare, con la possibilità per gli ospiti e per chi li assiste di cucinare autonomamente. Il centro è dotato anche di una sala per musico-terapia e di una per gli incontri con gli psicologi. Intorno all’edificio, situato nella collina sovrastante l’ospedale, c’è un grande parco. L’accesso all’hospice spoletino è riservato a tutti i residenti della Asl numero 3 (Foligno, Spoleto, Valnerina). Il tempo di permanenza è variabile. I malati terminali ne usufruiscono o per modificare la terapia, che poi proseguono a domicilio, o per lenire i dolori nell’ultimo stadio di vita. All’inaugurazione dell’hospice di Spoleto sono intervenuti la presidente della Regione, Maria Gigliola Rosignoli, direttore generale della Asl numero 3, Massimo Brunini, sindaco di Spoleto, Bianca De Angelis, presidente dell’associazione Aglaia. La nuova struttura è stata benedetta da mons. Luigi Piccioli, vicario generale della diocesi di Spoleto-Norcia. Ci sarà anche una cappellina per riunirsi in preghiera, all’interno del nuovo hospice inaugurato a Spoleto. Il senso di questa scelta lo spiega il dottor Fabio Conforti, responsabile sanitario della residenza: ‘L’aspetto spirituale – dice – viene sempre preso molto in considerazione nei malati al termine della vita. Siccome la religione prevalente in Italia è quella cristiana, si è deciso di lasciare all’interno dell’hospice un luogo per il culto. Questo non significa che, se la struttura dovesse accogliere pazienti e familiari di altre religioni, questi non possano riunirsi in preghiera’. Il ricovero all’hospice non viene richiesto né dal medico di base né dall’ospedale, ma passa attraverso l’assistenza delle cure palliative. In pratica: il paziente viene affidato alle cure palliative a domicilio. Se queste non fossero sufficienti, si prende in considerazione il ricovero in queste strutture. Il servizio, è stato ribadito dai vertice della Asl 3 e dall’assessore regionale alla Sanità, Maurizio Rosi, è completamente gratuito, cioè a carico del sistema sanitario nazionale. Per la realizzazione del centro ‘La torre sul colle’ di Spoleto’ ci sono voluti 5 anni di lavoro e un investimento di 900.000 euro. I fondi sono pervenuti dalla Regione, dalla Asl e da numerose associazioni. L’apertura del nuovo servizio è stata possibile anche grazie all’impegno dell’Aglaia, che da oltre venti anni si occupa di malati terminali e di cure palliative, e che svolgerà servizio di volontariato nel nuovo centro. Molto soddisfatti il sindaco Brunini e la presidente della Regione, Maria Rita Lorenzetti. La governatrice ha sottolineato: ‘Spesso si dice che per i malati terminali non sia necessario spendersi più di tanto, tanto vivranno poco. Noi no; siamo una Regione civile che crede nei diritti delle persone, in particolare quando stanno male’.

AUTORE: Francesco Carlini