Saper cambiare per evangelizzare meglio

Assemblea diocesana. Gli interventi del Vescovo e dei relatori

“Ovunque entrate, dite pace” (Lc 10,5): questo il tema dell’assemblea diocesana svoltasi ancora una volta in S. Maria degli Angeli, perché rappresenta – ha dichiarato mons. Sorrentino – il cuore mariano e il grembo materno della comunità francescana. Gremita per due pomeriggi (3 e 4 settembre) la sala convegni della Domus Pacis e parimenti affollata la basilica della Porziuncola, segno concreto anche di efficienza organizzativa. “Questo secondo anno della Missione – ha esordito il Vescovo – vede la nostra Chiesa impegnata nell’annuncio della pace di Cristo, ma per bussare alle case dei fratelli, conquistandone la simpatia, è necessario che ciascuno di noi viva la pace nel proprio cuore”. Un appello alla quiete, aderendo alle decisioni assunte in merito a cambiamenti e ristrutturazioni, è stato espresso in un comunicato diffuso da vari movimenti ed associazioni laicali della diocesi. Il vescovo di Novara mons. Renato Corti ha indicato alcune direttive del volto missionario della parrocchia: confermare nella fede i credenti e comunicare con quanti hanno dimenticato il battesimo, con un generoso sforzo culturale per ascoltare richieste comuni alla gente; ritenere insuperabile il messaggio di Cristo in una società secolarizzata; incoraggiare sacerdoti e religiosi nella loro azione; confrontarsi con il vasto orizzonte delle nuove generazioni. Il video commentato Pastorale giovanile in cammino ha consentito di conoscere la specifica realtà diocesana e il programma degli appuntamenti. Il diacono permanente don Filippo Crosa si è riferito ad un particolare strumento pastorale: la “cellula”, un piccolo gruppo di persone operanti con lo scopo di evangelizzare, guidato da un parroco. L’incontro di “cellula” (cui può aderire anche chi è lontano dalla fede) si basa sulla riflessione, lode, ringraziamento, condivisione, approccio con Cristo; non si affrontano invece temi politici come nelle comunità di base. Andrea Molinari della parrocchia di S. Eustorgio (Milano), raccontando la sua personale esperienza e il conseguente mutamento, ha affrontato il tema della testimonianza, tanto più efficace se accompagnata da un colloquio ispirato alla comprensione. Prospettive, tappe, date, metodologie sono state enunciate dal Vescovo con una proposta originale: trasformare l’Avvento in tempo della missione, portando nelle famiglie il saluto della pace con semplici parole. Alcune scansioni e scelte risultano consolidate, mentre altre – ci ha dichiarato il Vescovo – meritano elaborazione in base alle indicazioni dei 20 gruppi di studio stabiliti nell’assemblea. Il Piano pastorale 2009-2010 sarà divulgato il 13 settembre prossimo (ore 16) presso la cattedrale di S. Rufino. Tra relazioni, approfondimenti, preghiere, letture, video proiezioni, inni e canti, non poteva mancare un forte appello alla solidarietà, contrassegnato anche dal documentario relativo al “Progetto Javarì” attuato dai Cappuccini dell’Umbria con il supporto della nostra diocesi.Piano pastorale: gli impegni per il clero e i laici, in particolare i “missionari della pace” in Avvento“Il piano pastorale 2009-2010, che verrà consegnato a tutti il 13 settembre, si pone al culmine di un cammino le cui scansioni – ha sottolineato mons. Sorrentino – sono le condizioni indispensabili per l’annuncio stesso. Non può esservi, infatti, missione senza conversione; né annuncio di Gesù-pace senza esperienza della pace che viene da Lui. A tutti i battezzati spetta il compito di testimoniare il Risorto nei propri ambienti di vita; tuttavia ad alcuni è stata affidata una missione specifica: sono i sacerdoti, i diocesani e i religiosi. Ai presbiteri, in particolare, il Vescovo ha rivolto un forte richiamo alla collaborazione con lui, invitandoli a ricordare che occorre essere capaci di vedere, nel “rottame Domenico”, il volto di Cristo che è in lui e che lo ha consacrato pastore; così da essere, nella comunione sacerdotale, tutti cooperatori dell’ordine episcopale. Provvidenziale appare, in quest’ottica, la coincidenza dell’anno sacerdotale. Quanto ai laici motivati alla missione, accanto alla disponibilità occorre una preparazione di base (che verrà fornita nelle “scuole della missione” nel mese di ottobre), ma soprattutto l’umiltà propria di chi riconosce nella propria vita l’opera salvifica della misericordia di Dio ed è in grado di darne testimonianza. Quanti avranno espresso la propria disponibilità riceveranno il mandato, in cattedrale, nella domenica di Cristo Re. L’annuncio della pace avverrà nel corso dell’Avvento: i missionari avranno un breve dialogo nelle singole case, in cui mostreranno un interesse “discreto” per la vita della famiglia; proporranno garbatamente di recitare insieme il Padre nostro; lasceranno come dono il Vangelo di Luca e, infine, si congederanno fornendo qualche informazione sulle iniziative e sugli appuntamenti parrocchiali. (E. L.)

AUTORE: Francesco Frascarelli