Finalmente scopriamo chi erano i Templari

Ciclo di conferenze sul misterioso Ordine militare medievale

Al via a Perugia un ciclo di incontri storici promossi dal Centro internazionale di studi sui Templari. Già, i Templari… talmente avvolti dal mistero, dalle leggende e dalle fantasie della letteratura, che viene da chiedersi se si sappia qualcosa di “vero” su di loro. Ne parliamo con Franco Mezzanotte, già docente di Storia medievale all’Università di Perugia. Sui Templari si è sviluppata un’ampia letteratura “giallistica”. Ma notizie certe ci sono o non ci sono?“Notizie ci sono, il problema è andare a cercarle, fare una seria ricerca storica. È prezioso, per esempio, il lavoro che ha fatto la collega Barbara Frale sul processo religioso al Gran maestro dei Templari, che si è concluso con l’assoluzione perché non era colpevole di nulla. A Perugia, dai documenti del Comune, conosciamo Bonvicino, un personaggio molto vicino al Papa, che ha fondato o diretto per lungo tempo la Precettoria di Perugia”. La maggior parte dei libri però è sulla linea fantasiosa… “Una studiosa francese ha detto che la storiografia seria sui Templari è piuttosto ridotta, quella di fantasia è sterminata. Ci sono ancora oggi persone che pensano di aver rifondato l’Ordine e che si riproclamano Templari. Ora, però, l’Ordine è stato soppresso nel 1310-11 da Filippo il Bello di Francia per potersi impadronire delle loro ricchezze, e soprattutto per non dover restituire ai Templari tutti i soldi che si era fatto prestare. D’altra parte lui stava fondando uno Stato nazionale e non poteva ammettere sovrastrutture all’interno dello Stato. I Templari erano una ‘multinazionale’”. Insomma, chi erano questi Templari? “Nascono con lo scopo preciso di difendere il Regno latino di Gerusalemme dopo la prima crociata. Nascono per tenere libere le strade per i pellegrini e per opporsi al tentativo del mondo arabo di riconquistare la Terra Santa, dal 1133-34 fino al 1291, quando cadde San Giovanni d’Acri, l’ultima presenza cristiana in Terra santa, con la strage dei Templari a difesa del castello”. Erano molto diffusi anche in Europa, però. “I Templari combattevano in Terra Santa ma in Europa raccoglievano fondi per comperare il legno necessario per gli assedi, tanto che per conquistare Gerusalemme i genovesi smontarono la flotta per costruire le torri d’assedio, oltre a ai cavalli allevati appositamente per i combattimenti, e la biada per il foraggio”.Quindi avevano un grande patrimonio…“Un patrimonio sovranazionale, perché i Templari erano sparsi in tutta l’Europa cristiana e rispondevano tutti ad un unico Gran maestro e al Papa, non alle autorità locali. Filippo il Bello (1294-1314), re di Francia, trovò una soluzione molto semplice per estinguere i debiti che aveva verso i Templari: facendoli arrestare, processare, condannare e bruciare!”. Quindi non fu il Papa a condannarli. “Nei processi canonici i Templari furono giudicati non colpevoli. Il tribunale dell’Inquisizione assolse il Gran maestro, lo stesso che poi fu fatto strozzare e bruciare da Filippo il Bello. L’Ordine venne però soppresso da Clemente V, il papa che venne eletto a Perugia nel 1305. Era francese e piuttosto ossequiente verso Filippo. Molti di questi Templari poi sono tornati nel grande filone della famiglia benedettina, altri invece, come fra’ Moriale, si sono messi a fare i guerrieri professionisti, inventando le compagnie di ventura. I Templari erano veri monaci? “Erano monaci con la Regola per la militia Christi data da Bernardo da Chiaravalle, che valeva anche per i cavalieri teutonici e per l’Ordine gerosolimitano (cavalieri di Malta). La violenza venne in qualche modo ritualizzata, messa al servizio di interessi più grandi, come la difesa dei luoghi santi”. E i Templari a Perugia? “Arrivano alla metà del Duecento, e hanno un grosso possedimento. Bonvicino era il tramite tra la Curia papale e il Comune di Perugia. Viene concessa loro la chiesa di San Bevignate, che in parte era già affrescata con la storia di questo Bevignate ed altri affreschi”. Cosa rappresentano gli affreschi templari? “Per esempio tre cavalieri che sono molto stretti tra loro. È l’immagine che Filippo il Bello utilizzò per accusarli di essere dei sodomiti, cioè omosessuali. Accanto all’accusa di essere dei negromanti”. Perché? “Quello dei Templari era un Ordine abbastanza colto. Avevano studiato la cultura araba, che era la più alta in quel momento, soprattutto in campo medico e scientifico. La chimica, che allora era alchimia, nasce da loro, ma in Italia e in Europa era vista come negromanzia. Poi, siccome i monaci si dispesero in vari altri Ordini c’è chi, proprio per la cultura che avevano, ha intravisto una radice templare nella rivoluzione razionale del Settecento e poi nella fondazione della Massoneria”. Ipotesi o dati storici? “È difficile ribattere a discorsi del genere perché sono basati sul nulla, e dovendo discutere sul nulla è molto difficile dire che non è vero… C’è sempre chi ribatte che c’è quel tal documento che dimostrerebbe la tesi, salvo poi non mostrarlo mai”.

AUTORE: Maria Rita Valli