Accanto ai lavoratori africani

Pitigliano. Due ragazzi e una ragazza in servizio civile raccontano il progetto delle Acli 'Diritti a Nairobi'

‘Diritti a Nairobi’ è il titolo di un progetto che le Acli italiane stanno portando avanti in Kenya ormai da qualche anno. Un primo rendiconto di quello che si è fatto e di quello che resta da fare è stato fatto a Pitigliano su iniziativa del locale circolo Acli. Vi hanno partecipato tutti coloro che sono coinvolti in questo processo che mira ad avvicinare nella solidarietà l’Africa e l’Europa, soprattutto i lavoratori delle Acli italiane e quelli del Kenya. Padre Francesco Pierli, missionario comboniano che opera in Kenya, da sempre convinto che il regno di Dio si costruisce quando i popoli si incontrano e cominciano a collaborare, ha voluto far avvicinare le Acli italiane, anima significativa nel mondo del lavoro, con il contesto africano. Sono stati Maria Teresa, Luca e Andrea a raccontare quello che stanno facendo a Nairobi mentre svolgono lì la loro esperienza di servizio civile. Paola Villa, presidente dell’Ipsia, organizzazione non governativa delle Acli, ha ricordato che il progetto gode del finanziamento sia delle Acli nazionali, sia delle istituzioni pubbliche. La Regione Umbria, sollecitata dall’Amministrazione comunale di San Giustino, partecipa con circa diecimila euro. La prima tappa del progetto prevede il monitoraggio della situazione socio-economica keniana; è un passaggio necessario per capire come si potrà pensare di impiantare un’associazione a servizio dei lavoratori africani. Grazie alla legge sulla cooperazione decentrata, i giovani che svolgono il servizio civile hanno potuto fotografare la realtà del Kenya. Nairobi, la capitale, è la città delle baraccopoli. C’è una grande sproporzione tra le zone ricche e lussuose della città e la zona che ospita le baracche. Più della metà delle persone, circa due milioni e mezzo di persone, vivono in povertà. E queste persone occupano solo l’1,5% di spazio della città. A questi dati bastano a far immaginare il disagio delle persone. Anche il mondo del lavoro – verso il quale si è rivolta la ricerca delle Acli – non è per nulla protetto in Kenya. Nessuna associazione è capace di assistere i lavoratori o di interloquire ‘alla pari’ con l’autorità politica. Le parrocchie rappresentano un soggetto molto radicato nel territorio. Oltre che ad un compito religioso esse assolvono anche ad un compito sociale ed assistenziale, anche se debole. C’è perciò l’esigenza di formazione e c’è la necessità di fornire servizi concreti – come quelli del patronato – ai lavoratori. Rafforzare forme di sindacato in Africa è la strada intrapresa da questo progetto.

AUTORE: Francesco Mariucci