Caritas in veritate”:L’enciclica per l’oggi

Al dibattito organizzato dalla Provincia erano presenti mons. Paglia e l’economista Zamagni

In poco più di una settimana si sono tenuti a Terni ben tre incontri sull’ultima enciclica di Benedetto XVI Caritas in veritate. Terni non ha fatto eccezioni rispetto al resto d’Italia: forse mai, invero, un’enciclica papale aveva suscitato così grande interesse, così diffuso apprezzamento. Forse mai un’enciclica aveva dato origine ad incontri e convegni di vario tipo quanto appunto la Caritas in veritate. Ciò è certamente dovuto all’ampiezza e alla profondità di quanto scritto, ma certamente anche al particolare momento economico-sociale mondiale, nel pieno cioè della crisi che è partita come finanziaria ed economica, e che è divenuta ora crisi di produttività e causa di disoccupazione ancora in fase crescente. Come è appunto la situazione che sta vivendo la città di Terni. Questa enciclica, infatti, doveva essere emanata nel 2007, in coincidenza del 40° anniversario della Populorum progressio, enciclica di Paolo VI di cui questa è un’ideale continuazione nelle mutate condizioni mondiali. Tre incontri, il primo organizzato dal gruppo “Gaudium et spes” e dalle Acli, il terzo organizzato dal Rotary club e dall’Istess. In mezzo, un incontro organizzato dalla Provincia di Terni, non direttamente dedicato all’enciclica ma da essa certamente ispirato, con il titolo “L’economia del dono, il valore della gratuità oggi”: una riflessione tra economia, filosofia e psicosintesi, nella quale il dono è il catalizzatore per costruire una comunità che sappia costruire una società diversa sia economicamente che culturalmente. Di alto interesse il terzo incontro, le cui due relazioni sone state tenute dal vescovo Vincenzo Paglia e dal prof. Stefano Zamagni, economista di fama dell’Università di Bologna. Al vescovo Paglia il compito di illustrare ed esplicitare il “cuore” dell’enciclica, i due pilastri su cui è basata: la carità e la verità, che si sostengono l’un l’altra ed insieme acquistano tutta la loro pregnanza. Al prof. Zamagni, che è stato uno dei principali collaboratori del Papa nella elaborazione e stesura dell’enciclica, è toccato il compito di illustrare ed esplicitare i “nuovi” (possiamo dire così?) fondamenti dell’economia, che non può e non deve essere, se vuole veramente produrre il benessere dell’umanità, la massimizzazione del profitto a qualsiasi costo, ma deve tornare a rimettere al primo posto il lavoro e ad introdurre il concetto di gratuità nelle azioni umane. Solo così le cose potranno raddrizzarsi e rimettere sul giusto binario il cammino dell’umanità. Ad ognuno spetta fare la propria parte, insieme, avendo come bussola il bene comune.

AUTORE: N. M.