Carlo Acutis beato. Le parole del vescovo Sorrentino

Un’escalation di eventi e di emozioni ha accompagnato ad Assisi la preparazione alla cerimonia di beatificazione di Carlo Acutis, il ragazzo di Milano innamorato di Gesù e dell’eucaristia, morto a 15 anni per una leucemia fulminante.

Carlo era molto legato alla città di Assisi, dove sentiva forte la presenza e l’attrazione per san Francesco, con il suo immenso amore per i poveri. Così questo ragazzo, appassionato di tecnologia e dalla grande umanità, era conosciuto e amato da molti nella città serafica.

Proprio a Santa Maria degli Angeli ieri sera, una veglia di preghiera con oltre 800 giovani presenti ha preceduto la giornata di oggi, che vedrà alle 16.30 nella basilica superiore di San Francesco, la cerimonia di beatificazione del giovane testimone di Cristo.

Nelle parole del vescovo di Assisi, mons. Sorrentino, un ritratto luminoso di Carlo Acutis: “Carlo aveva capito che ogni minuto è importante. Quando gli facevano domande tipo ‘Tu hai paura di morire?’, lui rispondeva ‘No, perchè non ho perduto un minuto della mia vita’. È bello questo sentire che il tempo è prezioso, anche quando è poco può essere speso bene e la nostra vita può fiorire. È la grazia della santità che fa questo miracolo”.

“Carlo è proprio un santo dei nostri giorni – continua il vescovo Sorrentino -, non tanto per la vicinanza cronologica, ma perchè si è tuffato anche nella contemporaneità del nostro modo di vivere, soprattutto in quella che è la vita tecnologica e mediatica. Carlo era un amante di queste cose e ci insegna a vivere bene dentro questa realtà complessa che nessuno ci vieta di far diventare realtà positiva, addirittura di santità, come nel suo caso”.