Cero pasquale ricco di simboli

Le decorazioni delle monache Carmelitane Scalze di Terni

È il simbolo della Pasqua, del Cristo risorto, della nuova luce che illumina il mondo. Il cero pasquale che sarà benedetto durante la veglia del Sabato santo nella cattedrale di Terni, decorato dalle monache Carmelitane Scalze di Terni, ha quest’anno una particolare simbologia legata alla nostra diocesi. Nella parte superiore del cero sono presenti i tre Santi patroni che abbracciano le tre cattedrali. Nella parte centrale è raffigurata la resurrezione di Cristo, mentre nella parte inferiore è raffigurato san Paolo con la scritta in greco ‘Cristo è risorto’. Alla base del cero si trova riprodotto il trittico che il Vescovo ha donato al Santo Padre e che riunisce e raffigura i tre momenti evangelici delle ultime lettere pastorali di mons. Paglia: il buon samaritano, la cena di Emmaus, Marta e Maria. Una Pasqua, per la diocesi, vissuta nella comunione ecclesiale, nel condividere la passione e morte di Cristo nelle parrocchie, nel mondo del lavoro, nella scuola, seguendo quel cammino di testimonianza di amore e di carità che è il cuore della Chiesa. ‘Vorrei che cogliessimo la grazia di questo momento di comunione – ha detto il vescovo mons. Paglia nel corso della messa crismale del mercoledì santo – di riceve la missione evangelica, ossia il potere di amare e di guarire, di liberare dai peccati e di cambiare il cuore della gente. Oggi non esiste l’io personale e neppure quello delle nostre singole parrocchie, ma solo l’unico Corpo di Cristo che è la Chiesa diocesana. Gesù non cessa di raccomandarci l’amore’. Ai parroci sono stati consegnati gli oli sacri: il sacro crisma, l’olio dei catecumeni e l’olio degli infermi. Altra celebrazione, divenuta un appuntamento importante, è la messa in fabbrica. La celebrazione della Pasqua del lavoratore, alla quale hanno preso parte centinaia di dipendenti dell’Ast, non è stato certamente un rito scontato, ma anche un invito a credere di più alla solidarietà che al puro profitto, all’amicizia e al rispetto piuttosto che all’interesse personale. ‘La Pasqua unisce a sé tutte le terre, tutti i Paesi, tutti i popoli – ricorda mons. Paglia -. Questa Pasqua parlerà di vita se ci lasciamo coinvolgere dalla pietà di Dio che rende gli uomini buoni ma anche forti contro ogni male. Cristo risorto e ancora ferito ci chiede di credere e sperare ancora, di sporcarci le mani con le ferite del mondo per aiutare la sua resurrezione’.

AUTORE: Elisabetta Lomoro