Con il card. Martino onorati i patroni Florido e Amanzio

Cattedrale: celebrazione insieme al Vescovo e al presbiterio

Venerdì 12 e sabato 13 novembre la comunità diocesana di Città di Castello ha celebrato la solennità dei propri patroni, i santi Florido vescovo e Amanzio presbitero. L’inizio delle celebrazioni liturgiche si è avuto con i primi vespri e l’eucarestia, celebrati dai canonici del capitolo e dal popolo nel pomeriggio di venerdì nella cripta della basilica cattedrale, dove sono custoditi i corpi dei due patroni. Nella mattina di sabato sono stati numerosi i fedeli che hanno partecipato alle celebrazioni liturgiche, susseguitesi a ogni ora, o che hanno venerato i santi sulla loro tomba o davanti all’affresco raffigurante san Florido. Il momento culminante delle celebrazioni è stato il pontificale del pomeriggio di sabato, presieduto dal card. Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace, il quale ha concelebrato insieme al Vescovo e al presbiterio diocesano. All’inizio della celebrazione il vescovo, mons. Pellegrino Tomaso Ronchi, ha rivolto al Cardinale un breve saluto, soffermandosi a ricordare l’attività da lui svolta all’interno del servizio diplomatico della Santa Sede in Estremo Oriente e nelle Americhe, ma anche nell’ambito dell’Organizzazione delle Nazione Unite, prima come osservatore presso l’Unesco e la Fao, poi, dal 1986 al 2002, come osservatore permanente della Santa Sede nell’assemblea dell’Onu. Attualmente, ha ricordato mons. Ronchi, il card. Martino è succeduto nell’incarico al cardinale Francesco Saverio Van Thuan, in passato presente in due occasioni a Città di Castello. Partendo dal brano evangelico proclamato durante la liturgia della parola, che presenta Gesù come buon pastore, il card. Martino ha evidenziato come l’unione tra Gesù, “il solo vero Pastore”, e le sue pecore sia dato dall’amore: “Gesù conosce tutte le sue pecore e le chiama per nome. Esse riconoscono con istinto sicuro la sua voce. Ciò che li unisce strettamente è un legame di comunione d’amore”. Soffermandosi su questo aspetto, il cardinale ha evidenziato come proprio l’amore sia “la strada maestra della santità a cui ci richiamano i santi Florido e Amanzio”. Amore significa carità e tutti i cristiani devono impegnarsi “a corrispondere alla vocazione a essere santi tramite una feconda testimonianza della carità”. Al termine del pontificale – al quale hanno preso parte, tra gli altri, i sindaci di tutti i comuni della diocesi, i presidenti della Giunta provinciale e del Consiglio provinciale di Perugia e il Presidente della Regione Umbria – il Cardinale ha rivolto affettuose parole di saluto ai presenti, scherzando sul fatto che finalmente ha avuto occasione di visitare quella Città di Castello a cui è intitolata la via di Roma dove abita la famiglia del fratello.

AUTORE: Andrea Czortek