Con il nuovo anno scolastico, previste in Umbria oltre 1.100 assunzioni

Riaprono le scuole (per i precari)

Circa 1.100 precari e personale Ata entro il prossimo 1° settembre saranno immessi in ruolo nelle scuole dell’Umbria. In particolare si tratta di 551 docenti e 599 ausiliari tecnici e amministrativi (Ata). Un numero che è il risultato di un accordo nazionale firmato nei giorni scorsi dai sindacati della scuola (Cisl, Uil, Snals, Gilda) presso l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) di Roma. In tutta Italia le assunzioni previste saranno circa 67.000, di cui 30.482 docenti e 36.698 Ata. Un uguale numero di assunzioni annuali sono previste anche per i successivi due anni, stante naturalmente il numero di posti disponibili e vacanti. Per sapere con certezza il numero preciso dei docenti e Ata che verranno immessi in ruolo bisognerà comunque attendere la fine di agosto. “La trattativa è stata estremamente complessa – spiega Erica Cassetta, della segreteria regionale Cisl scuola Umbria – perché svolta in un momento di indubbia crisi economica generale e in un momento in cui i governi hanno preso provvedimenti draconiani nei confronti dei dipendenti pubblici. Esprimiamo comunque soddisfazione per essere riusciti, in un contesto così difficile, ad arrivare all’assunzione di personale in questa misura”. Un successo che non fa passare in secondo ordine i tagli imposti dall’attuale crisi finanziaria “e sui quali – sostiene Cassetta – la Cisl scuola si è espressa sempre in modo estremamente critico, attuando mobilitazioni sul territorio regionale”. Per effetto di questo accordo lo Stato potrà ammortizzare le spese per i nuovi docenti assunti attraverso la mancata progressione di carriera. L’intesa prevede infatti che i futuri inquadramenti saranno strutturati per anzianità su sei fasce stipendiali, invece delle sette attuali. Mentre quasi tutti i sindacati esprimono soddisfazione, ce ne sono alcuni che protestano. Tra questi l’Unicobas che, è notizia di questi giorni, ha previsto per il 7 ottobre prossimo uno sciopero nazionale. Ma un’altra questione è tornata alla ribalta di recente: a partire dal 1° settembre 2011 entrerà in vigore il decreto legge 249 del 2010, che prevede un nuovo meccanismo di accesso e formazione del personale docente, non più basato sui concorsi ma su un percorso universitario e su tirocini formativi realizzati nelle scuole. “Il Ministero – spiega ancora Cassetta – ha già reso note le necessità formative e quindi di reclutamento per il prossimo triennio per ogni regione: in questo senso in futuro le assunzioni avverranno sulla base di una programmazione pluriennale”. Una programmazione che – come il ministro Gelmini ha ribadito di recente – si fonderà su un numero chiuso, programmato proprio sulla base dei posti disponibili. Un metodo che, secondo il Movimento insegnanti da abilitare, di fatto bloccherà l’accesso all’insegnamento per tutti i giovani insegnanti, anche se la stessa Gelmini ha decisamente smentito. Altra questione è poi quella del riordino delle classi di concorso che non mancherà di creare reazioni da parte dei docenti abilitati in determinate classi di concorso delle superiori che nell’ambito dei cambiamenti in via di attuazione si ritroveranno in “concorrenza” con colleghi a cui l’abilitazione è stata allargata d’ufficio.

AUTORE: Manuela Acito