CONSIGLIO REGIONALE: SERVE UN “COLPO DI RENI”

Il traffico assedia Perugia e il Consiglio regionale parla della Palestina: per carità, argomento sacrosanto (“Umbria terra di pace” e via discorrendo, con la classica liason tra San Francesco e Capitini che un po’ ha stancato), ma se a Ramallah piovono pietre, a Prepo piove dentro la galleria. Nel senso: sono sette mesi che il massimo consesso politico regionale è insediato, e un suo colpo di reni verso una maggiore concretezza non guasterebbe. Invece si impantana nel gorgo dei veti politici incrociati, si riunisce raramente e quando lo fa altrettanto raramente affronta argomenti “sodi”, si limita a deliberare atti di relativa significanza.Nel frattempo, però, l’assedio al Palazzo da parte di rappresentanze di categorie più o meno in difficoltà è ripreso: anche qui, per carità, è più che sacrosanto esternare in tutti i modi le proprie istanze. Ma già il Palazzo è “distratto”, figuriamoci se c’è qualcuno che sul portone fischia, urla od espone cartelli! Eppure i problemi concreti non mancano. Lasciamo perdere la ricostruzione, che ogni volta che se ne parla è in agguato la strumentalizzazione politica: ma, per esempio, se il dibattito sugli incidenti mortali sul lavoro si conclude con un documento che si limita a predisporre l’ennesimo monitoraggio della situazione, come si fa a non pensare che la politica non serve più a niente?

AUTORE: Gad