Convertirsi a un Gesù che non è mai scontato

La zona pastorale San Giustino - Citerna incontra il nuovo Vescovo

Erano in tanti, lunedì scorso, ‘con gli occhi rivolti al Signore che viene’. Gremita di fedeli la chiesa di Lama, e di laici e preti della zona pastorale di San Giustino – Citerna per l’incontro con il vescovo mons. Domenico Cancian. Un incontro voluto dai parroci di zona per ascoltare il nuovo pastore della Chiesa tifernate, per conoscerlo e per pregare insieme a lui. La celebrazione ha anzitutto voluto far riscoprire la dignità battesimale di ognuno. Il rito di aspersione all’inizio, la professione di fede, l’accensione delle candele alla luce del cero pasquale, l’hanno voluto ricordare più volte. Cosa vuol dire attendere il Signore-che-viene? Lo ha spiegato mons. Cancian commentando il Vangelo della II domenica di Avvento. Dialogando familiarmente con i presenti, ha ricordato che attendere il Signore significa principalmente convertirsi. La conversione predicata dal Battista significa cambiare modo di pensare e mentalità; accogliere la persona di Gesù, che la pensa in modo non scontato e non fa solo discorsi moraleggianti. Anzi, la sua proposta non è immediatamente comprensibile alla nostra ragione. Convertirsi significa dunque accogliere Cristo, la sua parola e la sua proposta anche, e soprattutto, con la fede. Convertirsi significa anche disporsi ad un cambio del cuore. Con questo percorso Gesù diventa la persona più cara, la persona senza la quale la nostra vita sarebbe completamente perduta. Così facendo, anche la nostra vita cambia, i nostri comportamenti inevitabilmente cambieranno, e la vita del credente sarà vissuta da ‘cristiano doc’. Tutti ‘ ha ricordato il Vescovo – ‘siamo in cammino su questa strada’. Ma attendere il Signore significa essere raggiunti dalla sua salvezza e dalla sua misericordia. Lo stesso Giovanni il Battista, mentre vive nel deserto una vita tanto austera, deve accettare, anche lui, il Messia così com’è: un uomo misericordioso. Il messaggio nuovo di Gesù è che tutti possono accedere al regno di Dio, a cominciare dai peccatori più incalliti, se accolgono la grazia del Signore. Il Vescovo ha lasciato i presenti con due domande, che tutti si possono porre a se stessi nell’attesa del Signore: ‘Come fare del Natale un vero incontro con Gesù, il Cristo che vuole donarmi la pace del cuore? Sono pronto ad accogliere il suo perdono, la vita nuova? Quale vita nuova posso immaginare nella luce del Signore, quale può essere il mio nuovo modo di pensare (agli altri, alla Parola di Dio, alle ispirazioni del Signore che si colgono solo nel silenzio)?’.

AUTORE: Francesco Mariucci