“Diamo impulso alla ripresa”

Rapporto sul mercato del lavoro redatto dalla Provincia di Terni

La crisi economica porta con sé mutamenti sociali e occupazionali, con una contrattura del settore manifatturiero e una crescita di quello del terziario e dei servizi. Terni città industriale non è fuori da queste trasformazioni, evidenziate anche dati sul mercato del lavoro del 2010 redatto dall’ufficio studi della Provincia di Terni. Occupazione sostanzialmente stabile, una disoccupazione crescente al femminile, aumento della mobilità e cassa integrazione ancora alta sono i tratti salienti di un mercato che risente fortemente della situazione economica italiana e mondiale. Il tasso di disoccupazione si attesta al 5,9% (7,7% femmine e 4,5% maschi). Cresce il ricorso alle forme contrattuali più flessibili, quali contratti a tempo determinato e di lavoro intermittente utilizzato per lo più nel settore alberghiero e della ristorazione, mentre la distribuzione degli occupati si ripartisce per il 3,8% in agricoltura, per il 24,6 % nell’industria e per il 71,6 % nel terziario. Decrescono i contratti a tempo indeterminato (-13,9%) e i contratti di apprendistato (-6,8%).La diminuzione delle assunzioni a tempo indeterminato riguarda quasi tutti i settori produttivi, con una particolare accentuazione nei servizi alle famiglie, nell’industria manifatturiera e nelle costruzioni. In controtendenza il commercio, settore nel quale il numero di assunzioni a tempo indeterminato cresce del 23,9%. Nel 2010 le assunzioni di stranieri aumentano meno rispetto agli italiani, mentre crescono in modo significativo gli iscritti nei Centri per l’impiego. Anche per la mobilità si rileva un sensibile incremento con un aumento del 17,8% rispetto al 2009 e rimane alta anche la cassa integrazione pur se in calo dell’1,3% (2.258 lavoratori). Settori più coinvolti: servizi alle persone (cooperative sociali), metalmeccanica e tessile. “Il quadro emerso dal Rapporto sul mercato del lavoro – sottolinea il presidente della Provincia Feliciano Polli – denota un leggero miglioramento, anche se le criticità permangono, soprattutto per le donne e per il ricorso alla mobilità e alla cassa integrazione. Questi ultimi elementi denotano sia una difficoltà per i lavoratori che una sofferenza del tessuto imprenditoriale. Come Amministrazione provinciale abbiamo avviato azioni concrete per dare impulso alla ripresa lavorando sul manifatturiero, che rappresenta un pilastro del rilancio economico con politiche per l’integrazione formazione-scuola-imprese attraverso la formazione e una rete che metta a sistema queste realtà”.

AUTORE: E. L.