Diffondeva bontà e fiducia intorno a sé

La scomparsa di Corrado Valori, benefattore 'in punta di piedi'

Franco Bartolini, un giovane amico, sinteticamente lo ha ricordato come ‘un piccolo, grande uomo’. Sì, Corrado Valori è stato veramente così. ‘È il Signore che ha riversato nella sua vita dei doni per tutti noi’. Lo ha detto don Luigi Guerri durante la messa esequiale celebrata a Titta, presenti tantissime persone. È stato un seminatore di amicizia, di bontà, di fiducia per gli sfiduciati, di coraggio per i deboli, di aiuto per i fratelli. Seguendo il più genuino spirito francescano Corrado, è stato l’uomo per tutti, si è donato a tutti, soprattutto ai sofferenti, agli umili, a chi aveva bisogno nel corpo e nello spirito. Così è nato il suo impegno per gli ammalati che assisteva nell’ospedale di notte, per i disabili, per gli sfiduciati della vita, fino alle realizzazioni più visibili come gli amici di ‘Noi di Userna’ e la onlus ‘Laafi Bala’. Nel mese di settembre ha partecipato al pellegrinaggio dei malati della regione a Lourdes come barelliere. ‘Di ritorno mi confidava – ha aggiunto don Luigi – un sentimento della sua anima. ‘Ho detto alla Madonna: Nella vita mi hai fatto stare vicino a tanti sofferenti. Chissà che non sia venuta anche per me l’ora di provare nella mia carne il dolore?’. Un mese dopo si manifestava la sua malattia!’. Ci piace riportare anche un ampio stralcio del ricordo che ne ha dato Giovanni Bigi, uno di coloro che animano l’associazione ‘Laafi Bala’: ‘Corrado era una persona speciale, di sicuro la migliore che io abbia conosciuto, e non provo neppure a cercare le parole per descriverla. Tre anni fa siamo andati insieme ad un terzo amico in Burkina Faso, ospiti di una missione di suore cattoliche, per vedere, da turisti, un altro mondo. E Corrado ci ha aiutato a vederlo dal di dentro, non da semplici spettatori. Lui è stato molto colpito, per esempio, dalla precaria situazione sanitaria dei bambini più piccoli, ed ha passato molte ore ad aiutare la suora responsabile del dispensario del villaggio ad assistere i bambini malnutriti. Lo ricordo con quel camice troppo stretto, che lo impacciava nei movimenti, ad intubare i bambini più gravi. Ma lo ricordo anche a raccogliere, anzi provocare, l’allegria e la spontaneità dei bambini per la strada, quando scherzava e giocava con loro. Oppure quando cercava un contatto diretto con le persone semplici tra le capanne o al mercato, per conoscerle, capirne l’umanità. Da questa esperienza è nata un’associazione con il principale obiettivo di costruire un altro dispensario come quello visitato, da realizzare in un villaggio che ora ne è mancante. E Corrado ha dato all’associazione le motivazioni morali, il cuore, i contenuti che vengono prima della forma’.

AUTORE: Francesco Mariucci