Dio fa udire i sordi

A Terni il secondo Corso di formazione nazionale per catechisti non udenti

Dare la Parola a chi parola non ha, a chi per comunicare può usare solo mani e braccia. È la conoscenza che il secondo Corso nazionale di formazione teologico-catechistica per catechisti sordi, ospitato a Terni nei giorni scorsi, ha proposto a persone non udenti che già seguono percorsi di fede in comunità o movimenti religiosi. Un’attività di catechesi teorica e con laboratori metodologici, momenti di preghiera, celebrazioni, canti in Lis, per formare persone sorde che, attraverso il linguaggio dei segni, possano divenire a loro volta catechisti e annunciatori della Parola di Dio tra le oltre 70 mila persone sorde che in Italia fanno capo all’Ens, ente nazionale sordi. Ma non poche sono per i sordi le difficoltà “tecniche” da superare, prima fra tutte la scarsa conoscenza della lingua dei segni da parte dei sacerdoti e religiosi, che in Italia non raggiungono una decina. E se è chiaramente percepibile dagli interventi dei convegnisti – costantemente tradotti dall’interpretariato Lis/italiano – il bisogno di apprendere, capire, accostarsi in modo più consapevole alla liturgia e ai sacramenti, altrettanto rilevanti sono le difficoltà nel poter avere rapporti diretti e pieni con la religione e i suoi ministri. Interprete sensibile e attenta delle loro istanze è suor Veronica Donatello delle Francescane Alcantarine. “La gran parte delle persone non udenti, pur vivendo o desiderando vivere pienamente la propria fede – spiega suor Veronica -, è ostacolata dal non aver seguito un corso di preparazione ai sacramenti, dalla carenza o addirittura assenza di strumenti che permettano di avere una spiegazione della Bibbia o della liturgia, e soprattutto nel praticare un sacramento colloquiale come la confessione”. Dallo scorso anno molto è stato fatto, e in diverse diocesi sono nati gruppi di catechisti non udenti che svolgono corsi di catechesi e di preparazione ai sacramenti per sordi. E ancora, giovani che hanno attivato siti web cattolici o tradotto nella lingua dei segni testi di catechesi, ma anche altri che animano la lectio divina per persone sorde. Da Agrigento, Taranto, Roma ad Imperia e Savona è nato un bel movimento, tanto che è stato istituito anche un sito web www.sordicattolici.it, una sorta di coordinamento nazionale per non udenti. Un importante risultato è che un corso di questo tipo ha coinvolto circa 50 sordi in rappresentanza dell’intera Italia, che hanno iniziato un percorso formativo e catechetico per essere veri evengelizzatori e protagonisti nella comunità. Il vescovo Vincenzo Paglia, sostenitore dell’evento, ha incontrato il gruppo alla conclusione del corso: “Ora siete chiamati ad annunciare il Vangelo a tutti i vostri amici, perché tutti hanno il diritto di ascoltare la Parola nel linguaggio che conoscono – è stata la sua esortazione ai presenti. – La vostra testimonianza può creare un forte movimento tra voi e per gli altri sordi, perché l’unico modo che abbiamo di compiere la missione evangelizzatrice è attraverso il bagaglio delle nostre parole” ha aggiunto mons. Paglia. Dall’analisi delle difficoltà oggettive per i non udenti sono emerse alcune interessanti proposte, prima fra tutte quella di creare dei sussidi di catechismo specifici da veicolare via web o video; insegnare nelle singole realtà diocesana la lingua dei segni ai sacerdoti, religiosi e volontari anche attraverso l’ausilio di un’équipe mista che possa mettersi al servizio delle diverse comunità; infine un’attenzione particolare da dedicare alle famiglie sorde e alla loro formazione spirituale e sacramentale.

AUTORE: Elisabetta Lomoro