Domenica scorsa, 26 settembre, in una cattedrale affollata Francesco Mariucci è stato ordinato sacerdote dal vescovo Ronchi

Gratitudine e gioia di una diocesi in festa

Ormai da qualche mese l’intera diocesi stava respirando un clima di gioiosa attesa per l’ordinazione presbiterale di don Francesco Mariucci. Così, nel pomeriggio di domenica 26 settembre, sono stati molti coloro che, da tutte le zone pastorali, hanno voluto partecipare al rito dell’ordinazione, riempiendo la basilica Cattedrale. Molti i sacerdoti concelebranti, tra cui mons. Ivo Baldi, vescovo di Huari, originario della nostra diocesi. Presenti anche numerosi amici della vicina Sansepolcro, dove Francesco è conosciuto per aver collaborato con la parrocchia di Santa Maria e la confraternita della Misericordia. Nato a Città di Castello il 24 gennaio 1972, Francesco Mariucci si è laureato in Filosofia all’Università di Perugia e, dopo un anno di servizio civile, ha lavorato per il settimanale regionale “La Voce” (iscrivendosi anche all’albo dei giornalisti) e per il sindacato Cisl. Una vocazione, quella di Francesco, nata tra la parrocchia di Santa Veronica, nel quartiere La Tina, e l’Azione cattolica. Dopo un periodo di discernimento, nel 1999 ha iniziato il cammino di formazione in vista del sacerdozio ordinato, prima presso la comunità propedeutica di Petrignano d’Assisi, con la guida di don Luciano Avenati, poi nel Pontificio seminario regionale umbro. Ha compiuto gli studi teologici presso l’Istituto teologico di Assisi, conseguendo il grado accademico del baccalaureato in teologia. Ordinato diacono lo scorso mese di marzo, Francesco ha prestato servizio presso la parrocchia di Trestina e ha collaborato attivamente con la redazione diocesana del nostro settimanale, curando in particolare la pagina dell’informazione religiosa. Inoltre, ha tenuto il corso di catechetica nella Scuola diocesana di Formazione teologica. Rivolgendosi direttamente a don Francesco, il vescovo diocesano, mons. Ronchi, ha ricordato come “il presbiterio, cioè la comunità sacerdotale diocesana, è il luogo privilegiato in cui noi sacerdoti dobbiamo trovare i mezzi specifici di santificazione e di evangelizzazione ed essere aiutati a superare i limiti e le debolezze della natura umana. Dobbiamo fare ogni sforzo per evitare di vivere il nostro sacerdozio in modo isolato e soggettivistico, cercando invece di favorire la comunione fraterna dando e ricevendo – da sacerdote a sacerdote – il calore dell’amicizia, dell’accoglienza e della correzione fraterna”. “Il coltivare e vivere mature e profonde amicizie sacerdotali – ha continuato il Vescovo – è sorgente di serenità e di gioia nel ministero, sostegno decisivo in momenti difficili e aiuto prezioso per accrescere quella carità pastorale, che ognuno di noi deve esercitare in modo particolare verso quei confratelli in difficoltà che hanno bisogno di comprensione, aiuto e sostegno”. Gioia e gratitudine sono stati i sentimenti che hanno caratterizzato la solenne celebrazione liturgica. Al termine il neo sacerdote ha voluto ringraziare i vescovi mons. Urru e mons. Ronchi, la sua famiglia, le comunità parrocchiali di Santa Veronica, Petrignano, Selci, Trestina e Morra, i seminaristi della diocesi che hanno condiviso con lui un significativo tratto di strada. Il clima festoso è proseguito durante il momento conviviale nel seminario vescovile.

AUTORE: Andrea Czortek