Droga: nuove tendenze registrate dal Sert

Qualche riflessione sui dati pubblicati dalla Asl 1 di Città di Castello

Se nella regione Umbria aumenta il consumo di droga, come è emerso lo scorso febbraio dalle dichiarazioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, i dati pubblicati di recente dalla Asl 1 di Città di Castello dimostrano che nella nostra cittadina il consumo di sostanze stupefacenti appare in linea con il trend nazionale, e quindi sarebbe in diminuzione. Ma, nonostante questo dato confortante riguardo il nostro territorio, l’impegno della Chiesa e dei centri specializzati, come il Sert, non sta venendo meno, nel sostegno, nell’accompagnamento e nel recupero dei tossicodipendenti. E a testimonianza del buon lavoro svolto, finora, parlano i numeri delle persone in cura presso il centro: gli utenti trattati nei servizi del dipartimento delle Dipendenze sono stati 676, di cui 458 per consumo di droga e 218 per consumo di alcol, durante il corso di tutto il 2010, anno a cui si riferiscono i dati pubblicati. Il servizio è sentito come affidabile ed efficace non solo da persone residenti in Valtiberina, ma anche da altre regioni italiane, dato che le persone curate dall’Asl 1, provenienti da fuori regione, risultano in aumento. Inoltre, un altro dato importante, frutto del servizio offerto dal Sert locale, è la riduzione del tempo di latenza di circa due anni, rispetto al dato nazionale, a dimostrazione che la richiesta di aiuto ai servizi avviene più precocemente, consentendo una prevenzione più efficace anche per le patologie correlate al consumo di droghe, come epatite o Hiv, E quindi ad un guadagno notevole, in termini di salute. “Nonostante non ci siano grandi variazioni rispetto al 2009 e i dati confermino il trend nazionale – ha sottolineato Norberto Pentiricci, direttore del dipartimento delle Dipendenze della Asl 1 – alcune considerazioni meritano comunque di essere fatte, offrendo uno spunto per una più approfondita riflessione. Mi riferisco soprattutto a due elementi: alla presenza di una consistente quota di utenti non residenti nel nostro territorio e alla significativa riduzione dei tempi di latenza: il tempo medio che intercorre tra il primo contatto con la sostanza stupefacente primaria e la richiesta di aiuto presso i nostri servizi”. Bisogna comunque ricordare, infine, che nella relazione e nei dati pubblicati dalla Asl 1, sono riportate le analisi del consumo di stupefacenti nel territorio, eseguite sulla popolazione in carico ai servizi del dipartimento delle dipendenze (Sert e Alcologia). Pertanto i numeri non sono utilizzabili per la stima del numero totale dei consumatori. Francesco OrlandiniI dati sul territorioLa droga più utilizzata, secondo le stime pubblicate, è l’eroina con il 75,67% del totale, mentre la cocaina e la cannabis rappresentano le sostanze secondarie più assunte, comunque sostanze associate al consumo di eroina. Il numero dei cocainomani puri intercettati dal Servizio resta basso e di poco inferiore rispetto al dato nazionale. In linea con il dato nazionale, invece, è l’uso della cannabis come sostanza d’iniziazione più utilizzata (89,71). A preoccupare, è inoltre il dato secondo cui, nell’Asl 1, l’incidenza di nuovi utenti è maggiore nel territorio di Città di Castello e zone limitrofe, nonostante le percentuali siano inferiori a quelle nazionali. Ma anche un altro dato lancia l’allarme più grave: la maggior parte dei nuovi assuntori di stupefacenti hanno un’età inferiore ai 24 anni, ed è degno d’attenzione il fatto che nel territorio di San Giustino la quasi totalità dei nuovi tossicodipendenti è di età inferiore ai 24 anni.