Due tifernati ricordano la battaglia di El Alamein

Stelio Zaganelli e Armando Lombardi hanno ripercorso le fasi principali della campagna

Il 15 febbraio 2003 al Circolo tifernate di Città di Castello, viene rievocata da due eroici protagonisti la battaglia di El Alamein in Africa, una parte del fronte nell’ultimo conflitto bellico. Sono trascorsi 60 anni da quel tragico evento che è costato la vita di moltissimi italiani e ha mutato irrimediabilmente la vita di altrettante famiglie. Si tratta dell’avvocato Stelio Zaganelli, esponente di punta della vita perugina e del Foro di Perugia e del prof.Armando Lombardi che, fra le molte cariche è stato presidente dell’Ospedale negli anni ’70. Moderatore dell’incontro il giornalista Massimo Zangarelli. L’avvocato Zaganelli aveva 22 anni. Il suo stormo era in Sicilia e fu inviato in Africa per aiutare la Divisione “Folgore” sopra la depressione di El-Cattara. E’ commosso il ricordo dell’avvocato di “quegli stupendi, eroici parà”, appiedati per difendere Alessandria. Una tempesta di sabbia impedì quell’aiuto. “Eravamo dotati di aerei residuati della Guerra di Spagna, i 149, velivoli ‘tuffatori’, perchè di notte, sgusciando fra l’incrocio dei riflettori della contraerea nemica ci lanciavamo, privi di strumenti di volo, a bombardare i carri armati inglesi, che avevano fra i loro velivoli le fortezze volanti e gli ‘spitfires'”. Venti azioni di guerra, 10 di volo notturno. “Sotto i 3.000 metri, nelle notti di luna di ritorno alla base dopo una azione, vedevo l’ombra del mio aereo sul deserto. A metà agosto venimmo dotati di velivoli con 4 mitragliatrici. L’8 settembre ci fu l’armistizio, ovvero il caos. Alleati che divennero nemici nel corso di una notte e viceversa. Venni fatto prigioniero e inviato in India”. Armando Lombardi, oggi colonnello di Ruolo d’onore aveva allora 18 anni. La sua carriera militare fu folgorante perchè non sapeva di avere uno spirito da eroe. Era idolatrato dai suoi soldati che ne seguivano l’esempio. Medaglia d’argento per Tobruk e 3 di bronzo per il Fronte marmarico, ha scelto il silenzio e dopo 60 anni riapre oggi quella pagina della memoria. “Credevo nella patria e avevo un forte, sincero entusiasmo. Passai dalla divisione Brescia alla Pavia. Eravamo dotati di carri armati che sembravano scatolette. I tedeschi, nostri alleati, avevano mezzi e armi idonee e si favoleggiava dell’arma segreta. Avevano anche un codice segreto: ‘Enigma’, che Churchill riuscì a fare decifrare. Questo mutò il corso delle sorti della guerra. Noi avevamo le fasce e 4 litri di acqua al giorno nonostante l’escursione termica di 40’all’ombra di giorno e il sotto zero di notte! Ho avuto stretti contatti con Rommel, che viaggiava a bordo del Mammuth”. Ricorda poi alcuni episodi della battaglia di El-Alamein. “Per l’uccisione di un ufficiale inglese Erwin Rommel fece chiamare il cappellano e fece inviare i suoi effetti personali alla famiglia. Teneva tutto sotto controllo. Da una posizione elevata durante la notte controllava tutta la piana. Durante il percorso su carri armati ci trovammo su un terreno minato. Avanzai carponi in mezzo alle mine e i miei soldati mi seguirono. Arrivammo ad un camminamento dove alcuni soldati inglesi impauriti esibivano uno straccetto bianco. Li facemmo prigionieri. Rommel mi mandò a chiamare. Scese dal Mammouth, mi appuntò la croce d’Argento sul petto e mi porse il foglio con le motivazioni. Altrettanto avvenne per le 3 medaglie di bronzo sul fronte Marmarico. L’ho seguito fino alla fine. Avevamo migliaia di prigionieri. Hitler inviava ordini perchè li uccidessimo. Rommel si rifiutò perchè, diceva che i soldati sono tutti uguali”. Sta scritto ad El-Alamein: “Il soldato tedesco ha stupito il mondo. Il soldato italiano ha stupito il soldato tedesco”. L’eroismo e il sacrificio di oscuri, “ignoti soldati”, che bevevano, quando l’avevano, l’acqua dei radiatori dei camions, ad El-Alamein ha sopperito alla mancanza del minimo indispensabile di mezzi idonei atti ad affrontare le difficoltà della vita nel deserto. Mi auguro di avere aggiunto con questo piccolo scritto una virgola al lungo discorso formato di: “No” alla guerra!

AUTORE: Adria Chimenti Augusti