Estate di solidarietà

CARITAS DIOCESANA. Quattro gruppi di lavoro in Albania

Ripartono i campi di lavoro estivi della Caritas diocesana in Albania. Una solidarietà che non va in vacanza e che, da agosto a settembre, si articolerà su quattro gruppi di lavoro che si alterneranno nell’attività di volontariato per portare a termine il progetto della Caritas diocesana a Zeiman. Coinvolti anche quest’anno i gruppi parrocchiali di Santa Maria del Carmelo, San Paolo e San Giovanni Bosco: per nove giorni ciascuno, si occuperanno dell’attività di completamento delle opere di sistemazione idraulica e del terreno circostante dell’ex caserma, che sarà adibita a centro di formazione per i giovani, come richiesto dalla diocesi di Lezhe, ma anche di tutta quella attività di animazione, socializzazione, di preghiera e momenti di riflessione che è propria dei campi di lavoro. In più, in sintonia con la Caritas albanese e con le autorità locali, ulteriori aiuti saranno portati nel settore sanitario per incrementare l’attività di due progetti. L’uno, attraverso la collaborazione di medici specialisti ternani negli ambulatori medici locali: attività di assistenza che si vorrebbe estendere anche oltre il periodo estivo nel corso dell’anno. L’altro destinato all’aiuto di bambini affetti da patologie uditive, con la diagnosi precoce sui piccoli da 0 ai 6 anni. Il progetto ‘Parla più forte’, oltre alle terapie già in atto e al recupero di protesi per l’udito, anche usate e che vengono riadattate a seconda dei casi, prevede l’istituzione di un centro di eccellenza a Pllane per la diagnosi precoce attraverso apposite strumentazioni, di cui recentemente è stato dotato il centro grazie all’aiuto di un benefattore; ora devono essere montate e attivate. Per questo progetto è prevista anche una fase di formazione per il personale medico e paramedico specializzato che dovrà seguire poi il regolare funzionamento del centro. Sempre in Albania sarà avviato un primo campo sperimentale nel nord del Paese in una zona montuosa senza idonee vie di collegamento, dove sorgono due villaggi in cui le condizioni di vita sono assai precarie e arretrate. Non esiste neppure una forma di scambio commerciale e di contatti con altre zone. Albania ma non solo, nell’attività estiva della Caritas diocesana: sarà infatti anche in Kosovo nella comunità di Klina, dove nella casa di accoglienza della delegazione Caritas regionale dell’Umbria cinque volontari di diverse parrocchie, per dieci giorni, andranno a prestare la loro opera in quella realtà.

AUTORE: Elisabetta Lomoro