Estate in città senza emergenza

Il punto con l'assessore Silvano Mearelli

p align=”justify”In questi mesi cresce l’assistenza domiciliare. Intanto è stata inviata ai medici di base una circolare perchè segnalino i casi a rischioL’annuale problema del caldo porta alla ribalta quello delle fasce di popolazione che ne sono particolarmente sensibili, gli anziani in primo luogo. Il problema investe tutta l’Italia sebbene con differenze spesso notevoli: le diversità climatiche delle località, quelle degli agglomerati urbani, lo stesso stato fisico delle persone. Quest’anno si è avuto il decreto Sirchia, e poi il Decreto del ministro degli Interni Pisanu, tesi questi a prendere in considerazione il problema anziani e sottolineando la necessità di prevenire gli effetti a volte disastrosi della stagione estiva. Tra le soluzioni additate, quella di provvedere al trasporto di coloro che non hanno altra possibilità di difendersi dal caldo in luoghi che usufruiscono di aria condizionata, come, ad esempio, le caserme dei Vigili del fuoco e i centri commerciali. Naturalmente, a mali estremi rimedi estremi; e se pur queste non possono considerarsi soluzioni ottimali, non bisogna dimenticare che, al pari del freddo – altro problema che sorge spietatamente ogni inverno – il caldo può uccidere. Gli annuari statistici ci pongono di fronte al numero di quanti sono giunti in età in cui le variazioni di temperatura possono essere determinanti: alle varie Amministrazioni il compito di far fronte alla periodica emergenza ricorrendo alle scelte più idonee o semplicemente possibili. E bisogna tornare qui a considerare l’ampia tipologia di centri abitati e la loro collocazione geografica. Abbiamo parlato con l’assessore alle Politiche sociali, Silvano Mearelli, della situazione locale. Considerando il fatto che nel clima locale non si sono mai avuti riscontri di effetti come nelle grandi città, ci ha detto che non vi saranno quest’anno altre misure di prevenzione se non quelle ordinariamente prese. Le direttrici di intervento, ha sottolineato, sono due: una di tipo sanitario, e di esso si occupa l’Asl; e una sociale, concernente quindi direttamente l’assessorato alle Politiche sociali. Come si svolge quest’ultima? Vi è l’aumento dell’assistenza domiciliare, innanzi tutto e, quando è possibile, si cerca di collocare l’anziano in un Centro diurno. Ovviamente va segnalato al Centro di salute Asl se vi sono caratteristiche che riguardano il campo sanitario. Da ricordare che, in ottemperanza al decreto Sirchia, l’Asl ha mandato una circolare a tutti i medici di base in modo da far sì che, ove lo ritengano opportuno, segnalino immediatamente i casi da prendere in considerazione. Di rilievo nella prevenzione l’opera delle assistenti sociali, attraverso le cui indicazioni, e poi l’opera di coordinamento, si attuano i provvedimenti più opportuni. Toccando il problema degli anziani è ovvio parlare pure della solitudine di questa categoria che troppo spesso aumenta nei mesi estivi. In varie strutture comprendenti anche altre categorie, ad esempio l’infanzia, opera l’assistenza del Volontariato civile, da ricordare, rappresentata da giovani dai 18 ai 25 anni che si impegnano in vari settori per un modesto compenso anno. Non menzioniamo qui il volontariato tradizionale, pur sempre instancabilmente coinvolto nelle più varie forme.

AUTORE: Eleonora Rose