Fra’ Giovanni, il primo vescovo di Pechino

Libri. Biografia di un interessantissimo e ignoto personaggio

Viene presentato venerdì 16 maggio a Perugia (convento di Monteripido, ore 17.30) un libro su un frate francescano poco conosciuto, ma la cui esperienza è stata davvero straordinaria: frate Giovanni da Montecorvino, che nel XIV secolo fu il primo vescovo in Cina… con giurisdizione sull’intero territorio! Il libro, dal titolo Il Vangelo in Oriente, edito dalla Porziuncola, è opera dello storico del francescanesimo Pacifico Stella. Ne riportiamo qualche brano. ‘Di fra’ Giovanni da Montecorvino abbiamo poche notizie. Nemmeno la sua opera missionaria fu più di tanto conosciuta dai suoi contemporanei e fu pressoché ignorata dai posteri (…). Nacque in un villaggio di nome Monte Corvino posto sui monti Picentini, non molto distante da Salerno, nell’anno 1247. Della sua vita prima dell’entrata nell’Ordine francescano si sa pochissimo. Fra’ Giovanni di Marignolli riferisce, anche se molto vagamente, che prima del suo ingresso nell’Ordine serafico, di cui ignoriamo l’anno, era soldato, miles, giudice, iudex, e dottore, doctor dell’imperatore Federico II e una volta divenuto frate minore brillò per scienza e sapienza (…).Fra’ Giovanni da Montecorvino arriva a Tabriz (Taurisium) non sappiamo bene quando. Abbiamo notizia che lasciò nel 1291 questa città per recarsi in India avendo solo come socio di missione il domenicano fra’ Nicola di Pistoia, il quale poi morì nell’India Malabarese. Nel viaggio da Tabriz al Cathay ebbe un altro compagno, messer Pietro Lucalongo, un mercante con il quale fra Giovanni contrarrà una salda e utile amicizia (…). Arrivò nel Cathay approdando in uno dei porti della costa, e di qui, via terra, raggiunse Qambalik [Pechino, ndr]. Venne ricevuto dallo stesso imperatore, al quale fra’ Giovanni consegnò le missive papali. Intorno all’opera missionaria e alle difficoltà che il religioso francescano incontrò nel suo apostolato, avremo modo di dilungarci. Per adesso ci limitiamo semplicemente a dire che dal momento in cui egli lascia Tabriz per migrare in Cina, di lui non si avranno più notizie. Egli stesso, come ebbe a scrivere nella sua Secunda Epistola (1305), rimase solo per undici anni in mezzo ai Tartari, fintantochè non arrivò fra’ Arnoldo di Colonia. In questo arco di tempo molto ebbe a soffrire per le calunnie dei Nestoriani, che continuamente l’osteggiavano fino a portarlo in giudizio davanti all’imperatore. Ma riusciva sempre a cavarsela, anche perché l’imperatore intuiva l’invidia dei nestoriani nei confronti del missionario. La sua attività missionaria si concentrò soprattutto, sugli Armeni, sugli Alani e sui Tartari nestoriani della tribù dei Tenduc a circa venti diete di distanza da Qambalik verso sud-ovest. L’educazione di una quarantina di fanciulli indigeni in Qambalik, la costruzione di chiese, la traduzione delle Sacre Scritture in lingua tartara e la predicazione sono le sue attività dominanti. (…).Giovanni da Montecorvino morì nel 1328 all’età di 81 anni (…). Al funerale ci fu gran folla di gente, sia cattolici che pagani’.