Gabriotti esempio sempre vivo

Nel corso della cerimonia sono state poste alcune corone nei luoghi più rappresentativi della vita di Venanzio Gabriotti. Premiate anche alcune scuole del territorio

Libertà e memoria storica: queste sono state le parole più pronunciate il 9 maggio scorso, giorno delle celebrazioni per il 61’anniversario della fucilazione di Venanzio Gabriotti. La manifestazione è stata organizzata dal Comune di Città di Castello, dall’Istituto di Storia politica e sociale ‘V. Gabriotti’ e dall’Anpi di Città di Castello, col patrocinio della Regione dell’Umbria, della Provincia di Perugia, della Comunità montana ‘Alto Tevere Umbro’ e dell’Isuc. Il primo appuntamento si è tenuto nella prima mattinata presso il cimitero monumentale, con una messa celebrata da don Giuseppe Tanzi. Poi, una serie di corone sono state poste nei luoghi più rappresentativi della vita di Gabriotti: sul greto della Scatorbia, a pochi passi dal cimitero, dove fu ucciso e dove ora sorge la lapide a lui dedicata; in viale V. Veneto, nell’aiuola dove si trova il busto; in via San Florido, dove si trova la casa in cui abitava assieme alla madre; e nell’omonima piazza Gabriotti, detta anche Piazza di Sotto. Successivamente, le celebrazioni si sono spostate presso la Sala consiliare del Palazzo del Comune. Un coro di bambini delle elementari, accompagnato da una tastiera, ha cantato prima l’Inno della Comunità europea e poi l’Inno di Mameli. Tra gli indirizzi di saluto, segnaliamo le parole del presidente dell’Istituto di Storia politica e sociale, Sergio Polenzani: ‘L’Istituto confida sui giovani e sugli studiosi, non esita a pubblicare i loro lavori nel segno della libertà e della memoria del passato’. Poi, Alvaro Tacchini ha presentato il volume appena edito per i tipi della Petruzzi Editore ‘Venanzio Gabriotti nella I guerra mondiale’ di Marcello Pellegrini e dello stesso Tacchini: ‘Gabriotti era un uomo mite, cattolico, pacifico che però non esitò a sacrificare la sua esistenza combattendo per la libertà degli uomini’. Infine la manifestazione è terminata con la premiazione del concorso riservato alle scuole di ogni ordine e grado sul tema della ‘Libertà dal bisogno e il diritto alla pari dignità sociale’, premiando in ordine crescente il Cavallotti, la scuola elementare Badia Petroia, il liceo linguistico ‘Volpi’, l’Itis, la scuola media ‘Alighieri’, l’istituto per geometri ‘Salviati’ e le elementari di San Secondo. Il premio speciale dedicato a don Marino Ceccarelli, il ‘prete bandito’, è stato assegnato alla scuola media ‘Alighieri’.

AUTORE: Saverio Freddi