Gesù apre la strada

DIOCESI. Celebrazione di preparazione alla Pasqua

Con la celebrazione della vigilia della domenica delle Palme, nel vespro di sabato 15 marzo, la comunità cristiana è entrata nella Settimana santa, che culminerà con il Triduo di passione, morte e resurrezione del Signore. A Città di Castello le parrocchie del centro storico hanno vissuto insieme questo momento. La celebrazione ha avuto inizio nella chiesa di Sant’Agostino (istituto suore Salesiane), da dove è partita la processione che ha raggiunto la vicina cattedrale, per la prosecuzione della liturgia. Il servizio liturgico è stato effettuato da alcuni giovani e dai confratelli di Santo Spirito, mente il coro ‘One Way’, accompagnato all’organo dal maestro Alessandro Bianconi e diretto da Federico Savini, ha animato la parte musicale. All’omelia il vescovo, mons. Domenico Cancian, ha invitato i presenti (circa 400 persone) a non vivere la Settimana santa come ‘una pura e semplice ‘sacra rappresentazione”, ma a permettere ‘allo Spirito santo, che ha guidato Gesù, di far rivivere in noi i suoi sentimenti nell’ora decisiva della Pasqua, del suo passaggio da questo mondo al Padre’. Commentando il testo della passione del Signore secondo Matteo, il Vescovo ha ricordato come quella percorsa da Gesù sia ‘la strada nuova che inaugura finalmente il vero e autentico rapporto tra il Padre e il Figlio e, in Gesù, tra il Padre e ognuno di noi. Appare molto chiaro nella preghiera all’orto degli Ulivi e sulla croce. Il Figlio, a tu per tu col Padre, proclama la sua totale obbedienza anche e soprattutto nella tragedia di quella morte dolorosissima. È questo il vero rapporto filiale con Dio Padre: l’obbedienza della fede nel Padre che volge tutto al bene in modo misterioso’. Il Vescovo, dopo aver ricordato l’amore appassionato di Dio per l’umanità, ha concluso con un augurio: ‘Creato a immagine di Dio, ora l’uomo è ri-creato a immagine di Gesù, il Figlio, che, soprattutto sulla croce, ha obbedito al Padre in modo straordinario, portando a compimento l’obbedienza della fede, e allo stesso momento ci ha amato come nessuno ci ha amato e potrà mai amarci. Chiediamo la grazia di seguirlo in quell’obbedienza radicale e in quella carità senza confini, perché questa è anche la nostra vera Pasqua’. Con il Vescovo hanno concelebrato il vescovo emerito, mons. Pellegrino Tomaso Ronchi, e i parroci delle comunità del centro storico. Al termine mons. Cancian si è intrattenuto con i giovani per riflettere insieme sul tema proposto dal papa in occasione della Giornata mondiale della gioventù.

AUTORE: A. C.