I giovani amano la professione di agricoltore, ma hanno troppi intralci

Seminario di studio organizzato dai giovani della Confederazione italiana agricoltori
Giovani agricoltori in una piantagione di melanzane

“L’agricoltura, per ripartire, deve aprire le porte ai giovani, i più capaci di fare impresa in modo brillante ed efficace. Per questo è urgente ricucire la frattura generazionale che investe il settore, lavorando per abbattere gli ostacoli all’apertura di una nuova azienda e per scongiurare definitivamente la marginalità”. È questo il messaggio che i giovani agricoltori di Cia hanno lanciato venerdì scorso al seminario “Ridiamo credito ai giovani agricoltori”.

I dati Istat parlano chiaro: in Italia gli under 35 a capo di un’azienda si registrano solo in 3 casi su 100, anche se sono proprio queste realtà a ospitare la migliore imprenditoria, in grado di creare il 35% in più del valore aggiunto rispetto alla media. Nel quarto trimestre 2011, l’indice dei prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori diminuisce dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e aumenta del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2010. In Umbria, 4 aziende su 10 praticano agricoltura multifunzionale, mentre nel caso di una conduzione giovane si passa a 5 casi su 10. I giovani che praticano un’attività innovativa sono il 4,7% rispetto al 2,7% dei “senior”.

La situazione evidenziata dall’associazione di giovani agricoltori sta a dimostrare che non sono più motivi culturali a tenere lontani i giovani dalla campagna, ma ragioni pratiche, legate agli ostacoli proprio della fase iniziale: solo il 2,4% dei giovani ritiene il mestiere dell’agricoltore troppo faticoso e disagevole; a scoraggiare il 22% sono le difficoltà connesse all’accesso al credito; il 23,2% è frenato dal costo eccessivo della terra, mentre il fardello della burocrazia è l’ostacolo maggiore per quasi il 16% del campione.

“I giovani – ha detto la presidente di Agia, Clelia Cini – chiedono al sistema creditizio, anche nella nostra regione, di accettare come garanzia prioritaria i loro progetti e la loro grande volontà di partecipare in maniera innovativa alla crescita del nostro sistema economico”.

“Nonostante il clima di fiducia, la situazione resta ancora difficile – spiega Andrea Staffa, referente per il credito assicurativo di Cia Umbria. – Dei circa 100 giovani che hanno richiesto un finanziamento negli ultimi due anni, solo 20 l’hanno ottenuto”.

“I nostri giovani agricoltori – ha concluso il presidente di Agia nazionale, Luca Brunelli – sono sempre più preparati e competenti: tra gli under 40, il numero dei laureati è cresciuto del 35% e tanti ‘neo-dottori’ nelle discipline più disparate guardano con interesse al settore. Bisogna dare gli strumenti giusti per fare impresa in modo davvero innovativo, valorizzando al meglio le loro grandi potenzialità e la loro naturale propensione alla diversificazione produttiva e alla sostenibilità ambientale”.

AUTORE: Emiliano Sinopoli