Il Mercato non ha nulla di cristiano?

Diocesi. Conferenza dell’economista Riccardo Petrella al Museo del duomo

Quanto è “cristiano” il Mercato? Cosa possono, o meglio devono fare i cristiani dinanzi alla crisi attuale dei mercati finanziari? Queste sono le principali domande emerse dalla brillante, forse un po’ tecnica, relazione del professor Riccardo Petrella, pronunciata nell’incontro tenutosi martedì 10 novembre presso il salone gotico del Museo del duomo. “La crisi economica: problemi aperti, risposte possibili” è il titolo della relazione svolta da Petrella, stimato docente di economia presso l’Università di Lovanio, nonché consigliere della Commissione europea a Bruxelles. Ha introdotto la serata don Andrea Czortek, direttore dell’Ufficio diocesano che ha promosso l’evento, mentre don Achille Rossi, studioso delle dinamiche economiche, moderava l’incontro. Ha esordito Petrella: “Parlare della crisi economica di oggi significa necessariamente ricostruire la storia dei mercati finanziari a partire dagli accordi di Bretton Woods, stipulati alla fine della Seconda guerra mondiale”. Senza scendere nei particolari, l’economista prova a riassumere il contenuto di questi accordi dicendo che “il sistema venuto così a delinearsi poggiava sui rapporti di cambio fissi tra le valute, tutte agganciate al dollaro, che a sua volta era agganciato all’oro”. La situazione si interrompe nel 1973, con la sospensione della convertibilità del dollaro in oro. Tramonta il rapporto di cambio fisso tra le valute, anche i soldi diventano un investimento. Continua il professor Petrella: “Da questo momento i mercati entrano nell’incertezza e nel rischio, e proprio in questo momento possiamo rintracciare le radici della crisi che oggi ci attanaglia”. Una conseguenza infausta è stata la “deregolazione” delle banche, che hanno inquinato il mercato con prodotti finanziari tossici. Commenta l’economista: “Questa storia non ha nulla di cristiano. Il Mercato, così concepito, con i suoi rischi e con le sue crisi, non ha nulla di cristiano. E ancora meno cristiane sono le persone, tante, forse troppe, che continuano a raccontare e recitare questa storia”. Ma è possibile interrompere questa recita? Risponde Petrella: “Il cristiano non può accettare questo sistema, deve rivoltarsi a queste ingiustizie e iniquità”. Una rivolta, sottolinea l’economista, che deve avvenire passo dopo passo, “iniziando fra l’altro a controllare i movimenti finanziari, e riportando il credito alla sua dimensione pubblica”.

AUTORE: Saverio Freddi