Il Vescovo dà una prima sintesi dell’Assemblea diocesana

L'omelia della concelebrazione a conclusione della due giorni

Due giorni di lavori dell’Assemblea ecclesiale diocesana si sono conclusi, sabato 14 giugno, con la concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo. All’omelia mons. Cancian, dopo aver commentato le letture bibliche della liturgia del giorno, ha presentato le prime conclusioni dell’Assemblea e ha annunciato la redazione di un progetto pastorale che prossimamente accoglierà quanto emerso dalle discussioni assembleari e dai lavori dei gruppi di studio. Innanzi tutto il Vescovo ha invitato a riscoprire e approfondire la bellezza della nostra vocazione cristiana, che è ‘la gioia e l’impegno della nostra conversione permanente a Gesù e al suo Vangelo, sorgente ispiratrice di tutta la vita cristiana ed ecclesiale’. L’Assemblea ha fatto emergere tutta la ricchezza dei carismi della nostra diocesi: ‘Ci siamo conosciuti come Chiesa ministeriale: una Chiesa che, ormai da oltre venticinque anni, ha sviluppato pienamente la ministerialità dei laici, e questo non per supplire alla diminuzione del numero di preti e di suore, ma per far vivere a ciascuno, in maniera piena, la sua vocazione battesimale’. Il Vescovo ha ricordato come dai lavori dei gruppi sia emerso il desiderio di una crescita nella comunione e sia stato detto con chiarezza come la comunione poggi sulla Parola, sull’eucarestia e sulla preghiera, ma comporti anche appartenenza a una comunità che ha una storia condivisa, relazioni reciproche di accoglienza e di aiuto, superamento di personalismi, gelosie, divisioni. In quest’ottica, ‘il parroco dovrebbe svolgere il servizio della comunione, testimoniando lui stesso la fraternità con i sacerdoti vicini e armonizzando i carismi nella direzione dell’utilità comune’. Il Vescovo, inoltre, ha richiamato alcune delle proposte operative emerse nel corso dei lavori e della discussione, per favorire la comunione e superare l’individualismo-campanilismo: ‘istituire Consigli pastorali zonali, promuovere ancora di più la formazione teologica, stimolare la crescita nella comunione delle parrocchie e delle altre componenti ecclesiali presenti in un determinato territorio; cooperazione tra gli organismi diocesani all’interno di un comune progetto pastorale; coinvolgimento dei laici a ogni livello della vita della Chiesa, nello spirito della corresponsabilità, che è qualcosa di più della semplice collaborazione; liturgia come fonte e culmine della vita comunitaria; mezzi di comunicazione sociale, compresa la televisione, come strumenti irrinunciabili nel nostro tempo; dialogo accogliente con i fedeli di altre religioni come risposta da dare alle questioni aperte dal fenomeno dell’immigrazione; attenzione alla famiglia, fondamento della società; attenzione privilegiata ai poveri e ai deboli come tratto distintivo delle comunità cristiane, chiamate a offrire alla persona contemporanea un’alternativa alla diffusa cultura della sola soddisfazione del bisogno’. Infine, si è soffermato a richiamare l’importanza di un progetto catechistico diocesano, dell’aiuto alla famiglia, dell’emergenza educativa, della pastorale dei giovani, della formazione alla vita sociale-politica e del ripensamento del settore scuola. Ci piace riportare il commento di un laico che ha attivamente partecipato all’assemblea, che ha detto: ‘È bello respirare questo clima diocesano’. Un primo risultato è proprio questo: l’entusiasmo e la consapevolezza con cui tanti cristiani desiderano vivere una profonda esperienza di Chiesa.

AUTORE: Andrea Czortek