In Malawi

Viaggio di verifica di un gruppo di altotiberini in terra d'Africa: tra loro anche don Giovanni Bastianoni

C’erano anche alcuni altotiberini nel gruppo che ha visitato il Malawi dal 30 giugno al 15 luglio. Della spedizione facevano parte don Giovanni Bastianoni e Marco Zangarelli, della parrocchia di Cerbara. Con loro Luigi Pecorelli, anima del comitato altotevere ‘Luigi Coli’ che da molti anni sta intervenendo in Africa attraverso la onlus ‘Ricerca e cooperazione’. È proprio il parroco di Cerbara a raccontarci qualche suggestione del viaggio da poco concluso. ‘Via via abbiamo realizzato in Malawi dei progetti grazie ai quali si sono potuti adottare 350 bambini. In un secondo tempo, per non fare preferenze di persone o di situazioni, abbiamo adottato un villaggio, quello di Chimatiro’. Dopo la morte del prof. Coli – prosegue don Giovanni – avevamo bisogno di una verifica, per questo siamo partiti per andare sul posto. A Kunkumbe opera da 34 anni padre Bruno Epis, missionario monfortano. Abbiamo potuto verificare le condizioni di vita del Malawi, ma anche quello che è stato fatto nel villaggio adottato. A Chimatiro (villaggio di 104 famiglie, di religione musulmana) abbiamo visto realizzato il pozzo, una grande cisterna per l’acqua (il primo problema in quella terra è rappresentato proprio dalla siccità che incombe per alcuni mesi all’anno), un bell’asilo per i bambini e il mulino che ha permesso alle donne di non pestare da sole il granoturco nel mortaio per la preparazione della polenta. In quel periodo erano alla seconda raccolta del granoturco. Quando va bene si arriva anche a tre raccolte annuali. Un terreno di sette ettari è stato prima lavorato con un trattore preso a noleggio e poi distribuito alle famiglie del paese. Oggi si può dire che – anche grazie alle nostre realizzazioni – sia stata risolta l’emergenza fame. I periodi di siccità sono quelli nei quali la popolazione è a rischio-fame. Per questo nella zona è stato anche realizzato il centro ‘Luigi Coli’ per i denutriti. In questa stagione i locali sono stati rimessi a posto in vista della stagione di siccità. C’è soddisfazione negli occhi di don Giovanni perché il progetto di adozione del villaggio è stato preso a modello anche da altri capi-villaggio. Attualmente sono 150 le persone che – nella nostra zona – aderiscono al gemellaggio e contribuiscono ai vari progetti: per il futuro si pensa alla realizzazione di un mulino elettrico a Mangochi e all’acquisto di un trattore per dissodare il terreno. ‘Ricerca e cooperazione’ ha formulato anche un progetto per debellare l’Aids, vera piaga di quel paese. Per problemi di spazio non si può raccontare l’entusiasmo di don Giovanni quando racconta di come vive la gente, di come pregano e celebrano i numerosi cristiani. Suggestive ed indimenticabili le messe alle quali il parroco di Cerbara ha partecipato durante la sua permanenza in Malawi.

AUTORE: Francesco Mariucci