In memoria di un sanpietrino doc

ASSISI. Torna, dedicata allo scomparso Marcello Rossi, la Festa delle campanelle

Va giudicato estremamente meritorio il recupero della Festa delle campanelle, sospesa nel 2004: tipica festa rionale estesa all’intera parrocchia di S. Pietro; festa religiosa arricchita da un’impronta spirituale. Colui che batteva la campanella sonante sulla campanella di una ragazza, frantumandola, lasciava intendere la tendenziale preferenza per la stessa. Si deve a Mario Tosolini la riproposizione di detta festa organizzata insieme al Comitato di S. Pietro ad esclusivo ricordo del “sanpietrino doc”, così definito Marcello Rossi, prematuramente deceduto. Sabato 27 giugno, presso i sotterranei dell’abbazia di San Pietro, si è svolta la commemorazione di Marcello, mio compagno di studi dalle medie all’università. Stretto è rimasto sempre il nostro rapporto, cementato da un’intensa passione letteraria e da svago. Per non cadere nella “retorica mortuaria”, ho ritenuto evidenziare dell’amico difetti e debolezze, pregi e virtù: spirito inquieto e ribelle, impaziente con punte talvolta di intolleranza, ma d’altro canto generoso, sincero, cristiano convinto, cresciuto nel circolo di dom Pietro Minni; Marcello dotato di intelligenza brillante e di una cultura accumulata nei ritagli di tempo, che gli ha consentito di elaborare originali testi teatrali del Calendimaggio, di cui è stato protagonista anche nelle vesti di attore e regista. Quando poteva condurre una vita più serena il male lo ha aggredito. Assistito dal fratello Gianni, dagli amici intimi, in particolare da Gabriella Rossi, si è spento, sfinito da progressive sofferenze, presso la casa di riposo “Andrea Rossi”. Bene ha fatto Arcangelo Papi a rimarcare l’approccio dialettico e in alcuni casi difficoltoso con Marcello, portato per carattere ad “interiorizzare”. Arcangelo si è soffermato tra l’altro sull’habitat naturale di Marcello, maturatosi nel contesto antropologico di borgo S. Pietro, sulla vocazione artistica, sul rigore della scrittura. La commemorazione ha coinvolto il sindaco Claudio Ricci, il magistrato-presidente dell’ente Calendimaggio Salvatore Ascani, l’abate di S. Pietro dom Cipriano Carini, presente tra il pubblico il priore de Parte de Sopra Delfo Berretti. Dedicata all’immagine di Marcello una mostra allestita con gigantografie tratte dai sapienti scatti di Gianni Berti; proiettati anche microfilmati realizzati e assemblati da Emanuele Juston su personaggi caratteristici di borgo S. Pietro. Opportuna e significativa la rappresentazione teatrale costruita sui testi di Marcello, intercalata dai canti del coro di Parte de Sotto diretto da Gabriella Rossi. La festa si è protratta con semplicità nel giorno seguente domenica 27: la messa nella chiesa abbaziale di S. Pietro, la processione, il concerto eseguito dal coro della stessa chiesa con l’accompagnamento del nuovo organo appena inaugurato, e destinato ad emettere i primi suoni grazie all’abilità del maestro Felice Pericoli. A seguire il repertorio musicale della banda di Rivotorto e di un eclettico complesso.

AUTORE: Francesco Frascarelli