In Iran la protesta popolare comincia a produrre frutti

Finalmente qualche crepa – che è più di una concessione – da parte del regime iraniano. Dopo due durissimi mesi di proteste talvolta soffocate nel sangue, dall’Iran giungono voci autorevoli che dichiarano la disponibilità ad abolire la “polizia morale” e applicare la “legge del velo” (codice dell’abbigliamento) con una maggiore flessibilità. Al di là di conferme e smentite, il fatto stesso che se ne parli ad alto livello (magistratura e ministero dell’Interno) indica che, ancora una volta nella Storia, si dimostra che i popoli hanno in mano il proprio destino.

Forse le affermazioni del procuratore generale Mohammad Javad Montazeri sono dettate da una strategia adottata in vista delle mobilitazioni indette nel corso della settimana, ma è certo che il sistema di potere dell’Iran ha cominciato a comprendere che la risposta non può essere la repressione violenta continua, quando è un intero popolo a dire basta. Le cifre ufficiali del Governo riferiscono che sono 200 le vittime registrate nei disordini. È l’ora di cambiare rotta, e speriamo di essere confermati dai fatti.

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