La famiglia Vitelli dalle sue origini: i suoi palazzi e le figure più illustri

Il lavoro di studio è stato realizzato da due classi dell'Istituto tecnico per geometri

Protagonisti la famiglia Vitelli e i loro palazzi, nel complesso lavoro presentato il 23 maggio nei locali di palazzo Vitelli a sant’Egidio ed eseguito, nel corso di un anno scolastico, da due classi dell’Istituto Tecnico per geometri. Lavoro alla cui realizzazione hanno dato un contributo determinante il Rotary cittadino, e la Cassa di risparmio che, come ha affermato l’assessore Belardinelli, hanno interagito fra scuola e città favorendo il misurarsi della scuola nel lavoro concreto. Il risultato è raccolto in un Cd, contenente, tra l’altro, una visita virtuale al palazzo di sant’Egidio. La famiglia Vitelli tratteggiata dalle sue origini, nel XII secolo, e lo studio delle figure più illustri e significative di essa; i palazzi, di cui non manca l’epoca e la storia della loro costruzione, presentati nei loro prospetti e planimetrie. L’esame dei materiali usati, in pietra e in legno, gli affreschi che decorano gli interni e i pittori che hanno lavorato a Città di Castello nel Rinascimento. E poi i giardini nella loro struttura e le piante specifiche che li ornavano. Un’analisi volta in maniera particolare alle persone e alle abitazioni della famiglia Vitelli, ma anche in genere a tutto il periodo della loro signoria. Sono infatti ricordate le figure più eminenti dell’epoca nel campo artistico e matematico; queste ultime tenendo conto che ‘gli sviluppi della matematica sono correlati alla geometria dei giardini e delle opere d’arte’. E poi le feste, religiose e profane, i costumi, la gastronomia; il Cd può fornire ricette di cucina dell’epoca come anche ricette di cosmetici, soprattutto femminili pur non escludendo quelli maschili. Ricordata la musica che nel Rinascimento fu, nel suo genere profano, soprattutto musica di corte e trovò mecenati nei vari signori. Trovano posto a questo proposito le immagini dei diversi strumenti musicali allora più usati: dalla spinetta, alla cetra, al flauto. E nemmeno sono dimenticate, materia dolente anche allora, le principali tasse che venivano pagate. A proposito di denaro è ricordato come Vitellozzo Vitelli ottenne il diritto di battere moneta apponendo così su ‘Giuli in argento’ e ‘Testoni’ lo stemma di famiglia. Un lavoro, quello presentato, che spazia un po’ in tutti i campi della vita di un’epoca; il risultato di un’attività interdisciplinare per il quale, ha fatto presente il Dirigente scolastico della scuola, Roberto Marcucci, sono state usate le ore curricolari; solo gli applicativi sono stati fatti al di fuori di quelle. Dopo la presentazione è seguita una visita al salone d’onore di palazzo Vitelli e quindi una riunione conviviale in cui tra l’altro è stato ricordato come il Rotary, rivolgendosi ogni anno a una scuola cittadina, ne sponsorizzi un particolare lavoro. E senza dubbio quello di quest’anno, fatica di molti, ragazzi e docenti, è stato altamente apprezzato.

AUTORE: Alvaro Fiorucci