La gioia dell’Amore

DIOCESI. Omelia del Vescovo per la festa di santa Veronica

‘Che ha da dire a noi oggi una donna vissuta in un monastero di clausura tre secoli fa? Cosa mai può suggerire a noi tifernati del XXI secolo una monaca ‘fuori del mondo’? E questo monastero dove vivono le sue sorelle Cappuccine, qui nel cuore della città, cosa rappresenta oggi per noi tutti?’. Almeno una volta nella vita, una di queste domande ci è passata per la testa. Da queste domande è voluto partire mons. Domenico Cancian durante l’omelia che ha tenuto giovedì 9 luglio, giorno della festa di santa Veronica. Lei ‘ ha ricordato il Vescovo – anzitutto ci conferma la verità della Parola di Gesù che abbiamo letto e che costituisce l’orientamento pastorale della Chiesa di Città di Castello ‘Io ‘ dice Gesù ‘ sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla’. Veronica ci vuole ricordare che il nostro primo bene è Dio, il rapporto mistico con Gesù. ‘Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto’. Siamo fatti per Lui ‘ ha proseguito mons. Cancian ‘, abbiamo bisogno principalmente di Lui e del suo amore. E Gesù ci offre la possibilità straordinaria di diventare una sola cosa con Lui, come Lui è una sola cosa col Padre. ‘È questo il principio fondamentale, il fine essenziale, la gioia più bella della vita dell’uomo, compreso l’uomo d’oggi che ha tentato un progresso senza Dio e si è ritrovato triste e perfino disperato’. Il riferimento è al celibato dei consacrati che, se non è sostenuto e orientato a questo amore, non ha senso. Ancora, se il volersi bene di fidanzati e sposi non è alimentato e santificato dall’amore di Gesù, non può realizzare il sogno di un amore grande, bello e duraturo. I giovani quale amore in fondo desiderano, inseguendo svariate esperienze non raramente fuorvianti, in modalità perfino autodistruttive (come nel caso, per certi versi tragico, di Michael Jackson)? Veronica invece da piccola bambina fino alla morte è stata alla scuola di questo amore. L’amore che ci rivela la Parola di Dio e che Veronica sperimenta ‘ ha spiegato il Vescovo ‘ è un amore totale che si impara alla scuola della croce. Anche l’emergenza educativa, che tutti avvertiamo, potrebbe trovare qui la scuola più alta e la via d’uscita. È una strada in salita e difficile da percorrere. Paradossalmente è proprio nella croce di Gesù che si impara ad amare. Esattamente il contrario di ciò che dice il mondo: ‘Vai dove ti porta il vento dell’istinto, del piacere, delle emozioni, del possedere ” con le conseguenze che tutti vediamo.