La Sanità modello Marini

La Presidente regionale non ha rimosso il direttore generale della Asl 3, in compenso si è data da fare nella questione del “repartino” di Perugia

La sanità umbra, la sua gestione politica dopo l’avvio dell’inchiesta Sanitopoli, e il “repartino” di Psichiatria di Perugia: possono sembrare argomenti che non hanno un filo comune ma, invece, si intrecciano in continuazione. Nell’ottobre scorso la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha assunto la delega alla Sanità, dopo le dimissioni dell’assessore regionale Vincenzo Riommi perché tirato in ballo impropriamente nell’inchiesta sulla Sanitopoli umbra (l’ex assessore non è coinvolto, né ha ricevuto un’informazione di garanzia). Da allora non c’è stata alcuna decisione nel sostituire Riommi. D’altro canto, al momento, è rimasta al suo posto Maria Gigliola Rosignoli, direttore generale della Asl n. 3, indagata dalla magistratura perugina in merito all’inchiesta sull’Azienda sanitaria folignate. Di fatto, la Marini prosegue nel gestire l’interim della Sanità. Sono passati tre mesi e – al di là delle indiscrezioni sulla nomina di Emilio Duca alla direzione generale della Sanità umbra – non c’è alcun sentore della nomina di un nuovo assessore in quell’incarico. Perché? Non pare credibile aspettare qualche passo avanti nell’inchiesta della magistratura che, dopo i botti iniziali, sembra al momento segnare il passo. Inoltre la Marini mostra l’intenzione di assolvere al meglio la sua delega alla Sanità, come ha dimostrato nella vicenda del “repartino” di Psichiatria a Perugia. La Marini, accompagnata dal direttore generale dell’Asl numero 2 di Perugia, Giuseppe Legato, ha visitato il reparto di Psichiatria di Perugia, in via Enrico dal Pozzo. In questo modo ha voluto rendersi conto di persona delle condizioni generali della struttura, sia per ciò che riguarda i degenti, sia per tutto il resto del personale che vi opera. Dalla visita la Presidente ha tratto l’ulteriore convinzione della necessità di chiudere quanto prima l’attuale reparto per consentire un rapido trasferimento, anche temporaneo, in un’altra e più idonea collocazione. Nel corso di un incontro con le associazioni regionali del terzo settore, la Marini ha annunciato, nel quadro di una riorganizzazione dei servizi psichiatrici, per quello che riguarda il “repartino” di Perugia, di aver chiesto “alle due aziende di definire entro il prossimo 30 aprile le questioni organizzative e logistiche, affinché dal giorno successivo si possa avviare il concreto trasferimento nella nuova sede che le aziende autonomamente individueranno”. La Presidente ha quindi ricordato come l’istituzione della rete regionale “ci permetterà di rispondere in maniera più efficace ai bisogni dei malati e delle loro famiglie attraverso il coordinamento dei percorsi clinico-assistenziali e diagnostico-terapeutici, degli standard di appropriatezza delle prestazioni, delle ‘migliori pratiche’ e dei modelli organizzativi”.

AUTORE: E. Q.