La signora Carità serve i signori Poveri

Anno Giubilare Vincenziano. Una reliquia di san Vincenzo de’ Paoli, il bastone della sua vecchiaia, verrà a San Venanzo - Morrano d’Orvieto

Nei prossimi giorni di agosto avremo nell’unità pastorale di S. Venanzo-Morrano una reliquia significativa appartenuta a san Vincenzo de’ Paoli: il bastone che lo accompagnò negli ultimi anni della sua vita. Un semplice bastone carico di grandi significati: il lavoro, la fatica, il dolore, lo sforzo, la vecchiaia del grande Vincenzo, fondatore della Famiglia vincenziana di cui fanno parte le Figlie della Carità presenti a Morrano di Orvieto (suor Giuseppina, suor Valentina, suor Gina, suor Anna). L’apertura di questa comunità nell’unità pastorale di S. Venanzo fu una grazia ricevuta nel 1999. Le Figlie della Carità svolgono il loro prezioso servizio a favore degli anziani della casa Natività di Maria e dei bambini e dei ragazzi del centro “Il Girasole”. Tale presenza nell’unità pastorale S. Venanzo-Morrano-Bagni di Orvieto è segno costante della benevolenza che il Signore ha valuto rivolgerci e anche della garanzia dello spirito vincenziano che ha dato inizio ai servizi socio-assistenziali dell’Opera S. Maria della Luce e dell’associazione Comunità Nazareth. Al centro delle Costituzioni dell’Opera è stata posta la minorità evangelica, condizione essenziale per chi desidera camminare e crescere sulla via del Vangelo di Cristo, fattosi povero per l’uomo. Per ogni uomo. Queste opere di accoglienza per anziani, ammalati, bambini, giovani in difficoltà hanno tutte Statuti vincenziani, e ciò ci fa sentire a pieno titolo parte della grande famiglia della carità tra i poveri. Dopo tanti anni di lavoro, possiamo dire di aver camminato. In questo cammino le Figlie della Carità sono state per tutti noi un grande punto di riferimento. E pensare che in questo mondo c’è qualcuno che per trovare alibi alla propria inadempienza preferisce affermare la priorità della “formazione sociale delle coscienze alla carità” rispetto alle opere stesse, dimentichi che non esiste più autorevole maestra della carità, la Signora Carità, come Vincenzo de’ Paoli la definisce. Una Signora con la S maiuscola, una Signora molto esigente e che protegge i “veri tesori della Chiesa”: i signori poveri. Non solo. Ma Caritas Christi urget nos (2Corinti 5,14) è il passo paolino di cui Vincenzo fa il suo motto per indicare l’urgenza del soccorrere il povero, di prendersi cura di lui. La Carità di Cristo, quindi ci sprona, ci dirige, ci “scaraventa” a cavalcare l’onda della buona volontà di servire chi ha bisogno. Fermiamoci qualche istante sulla reliquia del bastone appartenuto a san Vincenzo de’ Paoli. Ricorderemo i riferimenti e i significati all’immagine del bastone nella sacra Scrittura. Come dimenticare il bastone di Mosè? Dei prodigi legati ad esso? “Prendi il bastone e gettalo davanti al faraone…” e “Il Signore disse a Mosè: Alza il bastone… prendi in mano il bastone” (cfr. Esodo 7,9; 14,16; 17,5). E quanti altri personaggi biblici sono legati al segno del bastone: Giacobbe, Davide, Tobia, per arrivare alla figura del Buon Pastore che guida il gregge e che Gesù usa per esprimere la sua cura infinita verso chi lo ama e chi vuole essere suo discepolo (Giovanni 10,11). Questa “visita” ci permetterà, quindi, di meditare un po’ di più, con meno superficialità, sul servizio che abbiamo l’onore di svolgere da diversi anni, tra i poveri, tra i bisognosi: quattro giorni di incontro e di approfondimento spirituale in compagnia delle Figlie della Carità. Suor Beatrice, Suor Amelia e tutte voi, vi saremo sempre grati! A Vincenzo de’ Paoli, instancabile operaio tra i poveri, nostro primo ispiratore, vada la nostra devozione e la nostra gratitudine. A lui, alla sua tenacia, al suo immenso cuore ci sentiamo di dovere tanto. Le Figlie della Carità ci hanno sempre accompagnato e ci hanno aiutato, e ci aiutano sempre nei momenti più difficili. Vincenzo de’ Paoli, patrono universale delle opere di carità, inaugurò un tempo nuovo nella Chiesa, sancendo il primato dei poveri nell’attività missionaria organizzata dalla Chiesa. “Il bene bisogna farlo bene”, “I poveri sono i nostri padroni” amava dire, e queste sono alcune brevissime espressioni del suo pensiero, ma la carità la testimoniò soprattutto con la sua vita. Quante volte, padre Vincenzo ti sarai appoggiato tremante su quel bastone! Quante volte quel pezzo di legno avrà sentito i battiti del tuo cuore stanco e l’incertezza di volerti piegare fino alla fine sui poveri da raccogliere! “Il mio cuore non riposerà fino a quando un povero avrà bisogno di me, di noi”… Questo è lo spirito vincenziano! Questo vuole essere oggi il nostro grido per allinearci al Cuore di Cristo. Il bello che tra i poveri da aiutare e da accogliere ci siamo anche noi, piccola Chiesa minore, come il nostro caro vescovo padre Giovanni ha voluto definire l’Opera Santa Maria della Luce. Ci riusciremo? Ci riuscirete? Certo che sì. Abbiamo il bastone della carità, abbiamo il sostegno della grazia, abbiamo il Signore della vita che invia il suo santo Spirito per renderci forti e pronti alla missione. Accanto a Vincenzo de’ Paoli renderemo omaggio a santa Luisa de Marillac a cui Vincenzo affidò nel 1633 la formazione delle Figlie della Carità, un modo nuovo per essere consacrate nel mondo a servizio dei poveri. Nella casa famiglia “Bonaventura” di Bagnoregio (Viterbo) dove vengono accolti minori in difficoltà, dal 2002 stiamo adottando una metodologia che è voluta partire dal pensiero di Luisa de Marillac (scelta dalla Chiesa quale patrona universale delle opere sociali). Lei amava dire: “Al bambino la massima riverenza”. Lei ci sta aiutando a mettere in pratica questa profonda verità. Lei voglia assisterci sempre dal cielo. PROGRAMMA CELEBRAZIONI IN AGOSTOGIOVEDÌ 5 AGOSTO chiesa asilo Card. Cerretti Morrano: messa e catechesiVENERDÌ 6 AGOSTOcappella casa Natività di Maria Morrano: messa e catechesiSABATO 7 AGOSTOcappella casa vincenziana “G. Andreoli” di SanVenanzo: messaDOMENICA 8 AGOSTOVillanova Don Bosco: messa presieduta dal vescovo diocesano mons. Giovanni Scanavino e omaggio alla reliquia di san Vincenzo. Saranno presenti i due Gruppi di volontariato vincenziano di Orvieto: “San Vincenzo de’ Paoli” e “Santa Luisa de Marillac”. Tutti gli incontri si tengono alle ore 18.

AUTORE: Don Ruggero Iorio (Opera S. Maria della Luce) Marsilio Marinelli (Ass. Comunità Nazareth)