“L’amicizia cristiana è amore fondato su quello di Gesù”

Tanti giovani intorno al Vescovo per la solennità dei santi patroni Florido e Amanzio

Anche quest’anno la Chiesa di Città di Castello ha vissuto giorni intensi in occasione della solennità dei santi patroni Florido e Amanzio. La festa liturgica in cattedrale è iniziata martedì scorso con i primi vespri celebrati durante la messa capitolare della sera. Dopo cena si è tenuta la consueta veglia di preghiera animata dai giovani; “Un solo corpo, un solo Spirito, un solo Signore” è stato il tema scelto quest’anno. Erano tanti i giovani raccolti attorno al vescovo, mons. Pellegrino Tomaso Ronchi. I presenti sono stati invitati a riflettere su che cosa significhi essere figli di Dio: ognuno diventa tale con il Battesimo. Siamo adottati – ha ricordato don Nazzareno Marconi durante un breve momento di catechesi; questo vuol dire che non siamo solo creature, ma che Dio ha scelto ciascuno di noi perché ci ha voluto bene, da sempre. Con il Battesimo siamo diventati figli adottivi di Dio, fratelli in Cristo, fratelli tra di noi. Essere fratelli non è qualcosa di secondario, ma è una realtà che il cristiano deve vivere con la forza dello Spirito, superando spesso anche delle difficoltà. Due ragazzi di Cerbara, Davide e Daniele, hanno raccontato la loro esperienza di amicizia vissuta non nelle grandi cose, ma nella quotidianità. L’amicizia cristiana è amore fondato su quello di Gesù. Un gesto lo ha ricordato: il modellino di una chiesa, realizzato sopra un cartellone con dei mattoncini, è stato smontato e, sul cartellone, è rimasto il volto di Gesù, pietra angolare della Chiesa. E’ lui, ha ricordato mons. Pellegrino Tomaso Ronchi, che dà solidità a tutto l’edificio. Su di lui hanno ricostruito la Chiesa di Città di Castello anche i santi Florido e Amanzio. Se un immobile può essere danneggiato dal terremoto spiritualmente la Chiesa può essere scossa dal peccato. Rimane però la “pietra angolare” sulla quale “ricompattarsi e rifiorire”. Noi tutti siamo Chiesa mediante il Battesimo e l’elemento costitutivo del nostro essere cristiani è la santità. Essa è per tutti perché è l’inabitazione dello Spirito santo in noi. La sua presenza va continuamente rinvigorita, invocata. Il Battesimo immette nella via verso la santità: ciascuno è invitato a percorrerla nella e con la Chiesa. Concludendo il suo intervento il Vescovo ha riportato la testimonianza del vietnamita card. Francis Xavier Nguyen Van Thuan, scomparso lo scorso mese di settembre, a Città di Castello già nel 1995 e nel ’99. In un biglietto inviato al suo amico, mons. Ronchi, per la Pasqua del 1998 scriveva che occorre sempre avere fiducia in Dio, “maestro delle cose impossibili”. Quando temi che non potrai terminare tanti progetti, vivi il momento presente, per amore, “come l’orologio che batte il suo tic-tac arrivandolo a fare milioni di volte. E’il tuo amore che conta, non il numero delle attività. Intensificando l’amore ogni minuto farai di meglio agli occhi di Dio, anche se gli uomini non se ne accorgeranno. Al termine della veglia è stato ricordato che il servizio diocesano di pastorale giovanile ha il suo sito internet: www.sicomoro.it. La solennità dei santi Florido e Amanzio è proseguita l’indomani, 13 novembre. Tantissime persone per tutta la giornata hanno pregato sulle tombe dei patroni della diocesi. Anche la sera, per il pontificale del card. Angelo Sodano, la Cattedrale era gremita di fedeli. Di questo, come del “Messaggio del Vescovo” consegnato alla diocesi in occasione della festa patronale, parleremo nel prossimo numero.

AUTORE: Francesco Mariucci