L’amore fa cambiare se stessi e il mondo’

L'omelia del vescovo mons. Vincenzo Paglia per la festa di san Valentino

Dopo circa due millenni san Valentino ancora segna in profondità la vocazione di Terni all’amore. Oggi, a differenza di ieri, con l’urgenza di una rinnovata speranza per un futuro migliore per la città. È la prospettiva che mons. Vincenzo Paglia, nel giorno della festa di san Valentino, ha voluto con forza e incisività ribadire nel solenne pontificale, alla presenza delle autorità cittadine e di centinaia di fedeli. ‘L’amore evangelico, ma è così di ogni amore che sia tale – ha detto il Vescovo -, per sua natura apre verso l’altro, spinge a cambiare se stessi e il mondo’. Facendo poi riferimento alla sua ultima lettera pastorale La via dell’amore ha ricordato che ‘la giustizia rende l’amore più libero di agire e di espandersi. Per questo l’impegno del credente per la giustizia è parte integrante della sua azione nella società civile’. La città intesa come realizzazione della convivenza degli uomini impone un impegno rinnovato per far crescere gli spazi dell’accoglienza, della libertà, della speranza. ‘E proprio di speranza ‘ ha sottolineato il Vescovo – è forse ciò di cui si ha più bisogno oggi a Terni. A questa speranza dobbiamo dare una concretezza storica, cambiando comportamenti, quelli individuali e quelli sociali; dobbiamo abbandonare i bagagli ingombranti che ci appesantiscono e concentrarci su ciò che rende più capaci di costruire il nuovo. C’è bisogno di una politica forte e responsabile, c’è bisogno di guardare con nuova passione alla costruzione del bene comune’. Un impegno di tutti, della comunità ecclesiale e di quella civile, nel cooperare alla produzione di nuove risorse da mettere a disposizione di tutti, senza più dividere e difendere. La prospettiva è quella di un futuro più armonioso e ricco, dando voce alle nuove generazioni che ‘sulle spalle della sapienza e dell’opera di chi li ha preceduti ‘ ha sottolineato il presule-, sappiano costruire il nuovo nell’impresa, nella cultura, nelle aggregazioni sociali’. Le radici del passato e del futuro sono quelle dell’amore universale di san Valentino che insegna a recuperare quei valori alti che si vanno perdendo, soprattutto nelle relazioni interpersonali. ‘L’amore di Valentino è forte e rende bella la vita intera ‘ ha aggiunto mons. Paglia -, è quello capace anche di perdonare, di far superare ostacoli che sembrano insuperabili, che illumina le nostre giornate anche nei momenti più difficili. L’amore è una lingua tutta diversa da quella che si parla normalmente. L’amore è tenerezza per chi ci sta accanto, è passione per rendere il mondo più bello, è compassione per i più poveri e i più deboli, è alleanza per rendere il mondo più giusto e più pacifico, è cultura di solidarietà, di dedizione comune, di rafforzamento dell’amicizia’.

AUTORE: Elisabetta Lomoro