La legge non fa miracoli

Le leggi sono importanti per la società? Avendo dedicato alla legge la mia vita lavorativa, non potrei dire di no. Ma trovo sconcertante l’automatismo con il quale, ogni volta che nella società emerge un problema, i più dicono che ci vuole una legge; e se c’è già, che bisogna renderla più severa. C’è il femminicidio? Facciamo una legge. C’è il bullismo? Facciamo una legge. C’è la corruzione? Facciamo una legge. Come se la legge fosse il rimedio sicuro e universale. Ma se lo fosse, con tutte quelle che abbiamo (anche troppe), il mondo avrebbe risolto i suoi problemi da secoli.

Come spiegava bene Manzoni, il quale aveva a sua volta imparato la lezione da suo nonno Cesare Beccaria, una legge non serve a nulla se non è applicata; e non si può pretendere che sia applicata se non si hanno gli strumenti per farlo. In questi giorni il Governo lancia una proposta di legge per aggravare le pene previste per parecchi tipi di reato – furti, rapine, estorsioni, truffe – diffusissimi ma sostanzialmente impuniti.

Che il problema esista, è sicuro; e il fatto che nel loro insieme vengano chiamati “microcriminalità” non li rende meno odiosi e allarmanti. Specialmente perché in genere le vittime sono le persone più deboli e indifese. Ma le statistiche sono impressionanti: ogni anno, a fronte di decine o centinaia di migliaia di denunce per quei reati, si arriva a una sentenza di condanna in meno (molto meno) del 10 per cento dei casi. L’esito più frequente della denuncia è l’archiviazione perché non si è potuto identificare l’autore del reato. E poi non è detto che la condanna, quando c’è, sia scontata veramente.

Aggravare le pene è inutile. Anche perché il sistema carcerario – supposto che il carcere serva veramente a qualcosa – è quello che è: le carceri sono già sovraffollate e non ci sono posti per nuovi detenuti, a meno che non si largheggi nel concedere benefici a quelli che sono già dentro. Insomma: se ne condanni uno in più, devi liberare anticipatamente qualcun altro per fargli posto. Per far funzionare meglio la giustizia penale – nella fase delle indagini, poi nella fase dei processi, infine in quella della pena – bisognerebbe investire somme enormi di denaro pubblico. Come bisognerebbe investire, su altri fronti, per la sanità, la scuola, i servizi sociali. Ma più spesa pubblica vuol dire più tasse. Si torna sempre allo stesso punto.

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