Lei intercede per noi

DIOCESI. Festa patronale della Madonna delle Grazie

É terminata giovedì 26 agosto con la messa celebrata dal vescovo tifernate mons. Domenico Cancian la festa della Madonna delle Grazie, patrona di Città di Castello. Per tutta la settimana passata è stato possibile ammirare lo splendido dipinto di Giovanni da Piamonte, realizzato nel 1456. Più correttamente il titolo di quest’opera sarebbe quello di Madre della Grazia divina. “La grazia per eccellenza è infatti Gesù e Maria siede sul trono regale, sostenendo con il braccio destro il Figlio con il quale intrattiene un dialogo confidenziale e materno” ha spiegato il Vescovo durante l’omelia. Mons. Cancian ha continuato presentando ai fedeli alcune tracce della storia di questo quadro raffigurante Maria mediatrice delle grazie che da secoli è oggetto di una venerazione particolare da parte di tanti tifernati. Un’immagine ritenuta così importante che già nel 1494 venne fatta affrescare sulla volta della sala del Consiglio comunale. Dal 1514 l’immagine è portata in processione per le vie della città, allora con il fine di ottenere la cessazione di una pestilenza, in seguito per ricevere delle grazie come la protezione da terremoti e di altre calamità. Il Vescovo, nel continuare l’omelia, ha affermato: “Le letture bibliche della solennità ci offrono i motivi teologici che sono alla base della devozione mariana del nostro popolo cristiano. Abbiamo bisogno di rimeditarli per dare fondamento solido alla pietà popolare”. Ha quindi aggiunto: “Maria è veramente mediatrice di grazia. Infatti, alle nozze di Cana, Maria senz’essere richiesta s’accorge che manca il vino. Lo fa sapere a Gesù, invitandolo a provvedere. Chiede con insistenza il suo intervento e ottiene che Gesù anticipi la sua manifestazione, cambiando l’acqua in vino per la gioia di quegli sposi. È commovente immaginare che Maria stia ancora chiedendo a Gesù di offrire il suo buon vino a ciascuno di noi. Maria è continuamente attenta alle nostre necessità, anche materiali, e ne parla con dolcezza a Gesù, come mostra il dipinto” ha seguitato il Vescovo, che ha anche ricordato: “Quante grazie sono arrivate a ciascuno di noi, ad ogni uomo, da Gesù, per le mani di Maria”. “Maria che ha una parola da dirci – ha concluso mons. Cancian – è il suo semplice ed essenziale testamento: ‘Fate tutto quello che mio Figlio vi dice’. Maria sempre obbediente, umile serva del Signore, ci invita a fare altrettanto. Così da schiavi dei nostri istinti, diveniamo servi e figli di Dio, a somiglianza di Gesù, suo Figlio”.

AUTORE: Francesco Orlandini