L’Uomo al centro del Sistema

Tavola rotonda della scuola politica Agorà su 'Religioni e democrazie occidentali'

Il 15 maggio si è svolta in vescovado la tavola rotonda ‘Religioni e democrazie occidentali’, promossa dalla scuola di formazione e politica Agorà. All’incontro pubblico, coordinato da Angelo Capecci (presidente del corso di laurea in Filosofia all’Università di Perugia), hanno partecipato Giuseppe Rossi (che ha partecipato ai corsi di Agorà), Mohammed Abdel Qader (imam di Perugia), Andrea Lignani (consigliere regionale), Franco Tomassoni (consigliere regionale), Christian Biagini (Unione comunale di Città di Castello) e Nicola Morini (consigliere comunale). Nell’introduzione Angelo Capecci ha definito l’incontro ‘un momento di ricerca per comprendere la situazione che attraversiamo’. Tra i nodi da sciogliere ci sono la ‘preoccupazione per le ingerenze delle Chiese’ e ‘la difficoltà nell’incontro tra culture’. Forse dobbiamo ‘recuperare le virtù civiche di base’, rifacendosi al concetto di solidarietà, in grado portare nuove motivazioni etiche. Per Franco Tomassoni è importante ‘essere coerenti nella vita politica’: i cristiani devono parteciparvi portando i loro valori, perché ‘credo nella laicità dello Stato, non nel laicismo’. Parlare di valori significa ‘riportare l’uomo al centro del sistema’. Secondo Andrea Lignani il dibattito non può non tener conto dei flussi migratori e dalla globalizzazione. Dobbiamo considerare la nostra società: ‘Noi non facciamo più figli, non crediamo più, mangiamo tutti i giorni. I migranti al contrario fanno figli, sono molto religiosi, soffrono la fame’. In una società ‘che fa della globalizzazione una risorsa, l’integrazione dovrà basarsi su canoni valoriali’. ‘Credo che la democrazia sia anzitutto valoriale – ha argomentato Christian Biagini – poiché sono i contenuti che fanno la differenza. Il pluralismo, la diversità di opinioni come di religioni e di etnie, sono una ricchezza per le istituzioni’. Per questo, citando le parole del card. Carlo Maria Martini, ‘non dobbiamo appiattarci nell’individualismo; dobbiamo abbattere la paura dell’altro’. Dobbiamo riflettere sul discorso di Ratisbona pronunciato da Benedetto XVI, ha detto Nicola Morini. ‘Oggi siamo in preda a tanti cambiamenti e nuovi fenomeni sociali e culturali. È necessario appellarsi alla ragione umana. Dobbiamo cercare la base razionale per fondare il dialogo con le altre religioni’. Infatti ‘è la forza della ragione che ci fa capire quali basi siano necessarie per il dialogo’. Proprio a partire dalla ragione umana ‘va aggiornato il nostro senso della laicità’. All’esperienza di Agorà si è riferito Giuseppe Rossi, secondo cui ‘la religione entra nel dibattito politico nella misura in cui sprona a trovare valori condivisi’. Il vivere associato, dunque la politica si fonda proprio sulla carità della misericordia, secondo una suggestiva interpretazione dell’economista Luigino Bruni: la figura biblica del fratricida Caino che, perdonato da Dio, dà vita a una città. L’invito allo studio del mondo musulmano è arrivato da Mohammed Abdel Qader, secondo cui ‘il date a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio, non è possibile, essendo Cesare una espressione della volontà di Dio stesso’. Tuttavia ‘dobbiamo cercare di dialogare tra noi, favorendo maggiormente le politiche di integrazione’. Proprio qui, come hanno mostrato sia gli interventi di Rossi che del coordinatore Capecci, nonché del giovane corsista di Agorà Riccardo Granci, sta la problematicità dell’articolazione del rapporto tra democrazia e religioni; e lo stretto legame, fondativo della democrazia moderna, tra la dimensione democratico-partecipativa e il cristianesimo.

AUTORE: Saverio Freddi