Maria nuova e bella

Il Cif ammira il quadro dell'Assunta dopo il restauro promosso dal Centro stesso

Il 7 giugno nella chiesa di Santa Maria Nuova è tornata la tela di Santa Maria Assunta in cielo, dopo un restauro che ha reso possibile ammirare l’opera in tutto lo splendore dei suoi recuperati colori. La tela, di scuola settecentesca, fu eseguita dopo che la chiesa, quasi completamente distrutta dal terremoto del 1789, venne ricostruita agli inizi del 1800. La pala venne collocata sopra l’altare maggiore da cui fu successivamente spostata, subendo anche un primo restauro. È stata iniziativa del Centro italiano femminile di Città di Castello promuovere il nuovo restauro, affidato al lavoro accurato e sicuro del maestro Giuliano Guerri. Il progetto, partito nell’ottobre 2006 e seguito dalla Soprintendenza dei beni culturali, si è concluso in tempi abbastanza brevi così che è stato possibile giovedì 7, alla presenza di tanti che affollavano la chiesa, scoprire il quadro collocato ora dietro l’altare maggiore. Prima della cerimonia la presidente provinciale del Cif, Romanella Gentili Bistoni, ha preso la parola per riepilogare l’iter del progetto e ringraziare quanti hanno contribuito alla sua realizzazione, fra cui la fondazione della Cassa di risparmio di Città di Castello e la signora Boninsegni, presente per il gruppo Boninsegni; tra le presenti, anche la presidente regionale del Cif, Eliana Petruzzi. Il parroco, mons. Giulio Cii, ha invitato poi a recitare la preghiera scritta da Pio XII in occasione della proclamazione del dogma dell’Assunzione in cielo di Maria. E quindi è stata affidata a due bambini la cura di togliere il telo che copriva l’opera restaurata. Con questa cerimonia si è chiuso anche l’anno sociale del Cif, la cui ultima riunione era stata dedicata a un conferenza tenuta, e ci dispiace qui non potervi dedicare più spazio, dalla prof.ssa Romanella Bistoni sul premio Nobel turco 2006, Orhan Pamuk. Al rito nella chiesa è seguita un riunione conviviale, durante la quale abbiamo avuto occasione di chiedere a Giuliano Guerri qualche notizia sul restauro. Ci dice che la tela era in stato pessimo, incredibilmente annerita dal fumo delle candele e lacerata. Ha dovuto quindi essere ‘rifoderata’ prima di essere ripulita chimicamente, dopo di che si è proceduto a una pittura non invasiva che non intaccasse l’immagine originale. Abbiamo chiesto a mons. Giulio Cii la sua impressione nel vedere la pala rinnovata: ‘Un’impressione di nuovo, di bello’ è stata la risposta.

AUTORE: Eleonora Rose