Messaggio del Papa per la Quaresima: parola chiave libertà

Con il recente messaggio per la Quaresima 2024, papa Francesco ha posto l’attenzione su un tema caro all’epoca moderna e contemporanea: la libertà. Prendendo avvio dagli eventi narrati nel libro dell’Esodo e, poi, dall’esperienza che Gesù fa nel deserto, sino alla sua morte e risurrezione, il Pontefice ha messo in relazione la libertà e, dunque, la liberazione, nella loro dimensione teologica ed etica. Infatti, la cristianità può lasciare in eredità alla contemporaneità il significato profondo della libertà, per l’esperienza che i credenti fanno della salvezza operata da Dio in Cristo.

La Quaresima ci accompagna, attraverso un cammino di sei settimane, alla celebrazione della Pasqua, ossia alla celebrazione del mistero di passione, morte e risurrezione di Cristo; evento, questo, che ha liberato l’uomo dalla schiavitù del peccato e della morte, affinché l’umanità potesse far ritorno a Dio, per essere in comunione con lui ed avere la vita eterna. Questa esperienza redentrice, che si rinnova continuamente nella Pasqua annuale introdotta dalla Quaresima e nei sacramenti, forgia nel profondo l’uomo, facendo della sua liberazione e libertà la radice del suo operare nel mondo.

L’amore misericordioso di Dio è il motore
che spinge l’uomo a ricercare la libertà altrui

Afferma l’apostolo Paolo, nella Lettera ai Romani, che coloro che partecipano alla morte e risurrezione di Cristo, per mezzo del battesimo – dunque tutti i cristiani – possono camminare in novità di vita (cfr. Rm 6, 4), pertanto l’esperienza dell’amore misericordioso di Dio, che sempre perdona e dona vita, è il motore che spinge l’uomo a ricercare la libertà altrui e ad impegnarsi per liberazione altrui. D’altronde “se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri” (1Gv 4, 11), come lo stesso Gesù aveva già detto ai suoi nella cena pasquale: “vi ho dato un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così voi amatevi gli uni gli altri” (Gv 13, 34).

L’uomo destinatario della liberazione operata da Dio diventa egli stesso strumento per riconsegnare la libertà agli oppressi

E come l’amore liberante di Dio è sorgente della nostra libertà, così il nostro amore è possibilità di liberazione dei fratelli e delle sorelle oppressi dalla bramosia umana. Difatti essendo l’uomo destinatario della liberazione operata da Dio, in forza di questa esperienza, diventa egli stesso strumento per riconsegnare la libertà agli oppressi. Sempre l’apostolo Paolo direbbe, anche se in occasione del racconto della cena del Signore, “io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso” (1Cor 11, 23). In questa catena di ricezione e trasmissione è inserito ogni battezzato che ha vissuto la liberazione e, quindi, la riconsegna della propria libertà e a sua volta trasmette ciò che egli ha vissuto. Anche perché ogni forma di sopruso, che ancor oggi molti uomini e donne vivono, è in profonda contrapposizione con il Vangelo e, perciò, non può lasciare tranquille le coscienze dei cristiani.

L’amore di Dio, sorgente di libertà,
abbraccia l’intera umanità

Ora, la logica dell’amore di Dio, sorgente di libertà, è gratuita ed universale e, dunque, abbraccia l’intera umanità; perciò, non si può pensare che l’amore del cristiano si ponga dei limiti, anzi si estende addirittura ai persecutori e ai nemici (cfr. Mt 5, 43-44). La parabola del buon samaritano, ad esempio, mostra come i pregiudizi, legati all’appartenenza etnicoreligiosa, sono superati dall’amore compassionevole. Un amore che, oltre ad essere universale e gratuito, ha come ulteriore qualità la concretezza: concreta è stata la compassione del samaritano, fatta di gesti di cura, concreto è stato l’amore di Cristo che “avendo amato i suoi che erano nel mondo, lì amò sino alla fine” (Gv 13, 1), con il dono totale di sé sulla croce.

La libertà trova il suo senso nell’amore
e l’amore è promessa certa di libertà

Perciò tra amore e libertà c’è un indissolubile legame: la libertà non trova il suo autentico senso se non nell’amore e l’amore è promessa certa di libertà. Per questo, la grande vocazione degli uomini e delle donne del nostro tempo è la costruzione della fratellanza e dell’amicizia tra gli uomini e tra i popoli, connotata dall’amore vicendevole e non dal sospetto verso l’altro, affinché ognuno possa godere di quella libertà necessaria per vivere una vita pienamente umana.

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