Nel solco della missione della Chiesa

Le Spigolatrici della Chiesa, un'esperienza locale iniziata da Pia Tavernelli: 60'anniversario di nascita degli istituti secolari

Il 2 febbraio 1947 Papa Pio XII promulgava la costituzione apostolica Provida Mater, con la quale venivano istituiti gli Istituti secolari, forma di vita consacrata caratterizzata dall’impegno a vivere nel mondo lo stile del Vangelo. La ricorrenza del 60’anniversario di questo documento ci offre l’occasione per riflettere su questa presenza nella nostra diocesi, dove uno di questi istituti è nato. Si tratta delle Spigolatrici della Chiesa, nate da un’intuizione di Pia Tavernelli, giovane suora delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore che nel 1939, a Lippiano, intuì la possibilità di una vita cristiana nel mondo, secondo lo stile delle beatitudini e l’esempio dato da Gesù con la sua vita a Nazaret. Nel 1946, Pia, con il consenso dei superiori, uscì dalla congregazione delle Piccole Ancelle per dare vita a un Istituto secolare, che ebbe una prima benedizione da parte del vescovo diocesano, Filippo Maria Cipriani, il 9 luglio 1947 e l’approvazione definitiva l’8 dicembre 1949. Approvato inizialmente come Pia unione, è divenuto poi Istituto secolare ‘Spigolatrici della Chiesa’, di diritto diocesano, con decreto di erezione dell’8 dicembre 1967 da parte del vescovo di Prato, Pietro Fiordelli, che aveva conosciuto l’esperienza di Pia Tavernelli fin da prete a Città di Castello. Le Spigolatrici della Chiesa sono laiche consacrate che dedicano tutta la loro vita a Dio. Ispirandosi alla figura biblica di Ruth si mettono al servizio di fratelli, particolarmente di quelli più bisognosi di amore, per l’edificazione della Chiesa. Nel 1950 Pia Tavernelli così descriveva le Spigolatrici: ‘Sono anime generose che, rimanendo nel mondo, si mettono a disposizione del Vescovo e dei parroci della diocesi per compiere ogni opera di bene diretta alla salvezza delle anime. L’idea centrale di tutta l’attività è riparare con amore ardente e fattivo alle freddezze e ai tradimenti che riceve Gesù, specialmente nei tabernacoli della terra’. La riparazione è concepita come a Gesù Eucarestia, come comunione intima al mistero eucaristico, come partecipazione alla sua missione redentiva. Il nome dell’Istituto non è stato scelto a caso, ma ne esprime l’identità e il carisma. Scrive Pia: ‘Non è stata una scelta con uno studio da parte mia, ma un’idea luminosa mi venne dalla figura di Ruth e da tutto l’episodio del libro biblico di Ruth. L’interpretazione profetica esprime l’apostolato verso i più poveri e bisognosi: la spiga dimenticata nel solco. Inoltre esprime la collaborazione affettuosa e umile della Spigolatrice con i sacerdoti (i mietitori) e la sua fedeltà alla gerarchia e al magistero della Chiesa’. L’Istituto si caratterizza anche per una marcata sensibilità mariana. La Vergine Maria è il modello cui guarda la consacrata secolare. Ancora Pia Tavernelli diceva: ‘Inserita nel popolo di Dio, senza distinguersi, è stata la seguace più perfetta di Cristo e la sua intima collaboratrice: sempre in ascolto e docile allo Spirito santo e insieme sempre attenta e disponibile al bene degli uomini’. Le Spigolatrici invocano Maria come Madonna della Fiducia. Attualmente, le Spigolatrici sono presenti a Città di Castello e a Lippiano. Vivono in gruppi di vita fraterna o da sole, sostenendosi con il proprio lavoro e mettendosi a disposizione delle necessità delle parrocchie e della diocesi. In particolare, operano all’interno della casa di accoglienza del Centro aiuto alla vita.

AUTORE: Andrea Czortek