‘Non si può essere felici da soli’

SELCI. Conclusa la visita pastorale del Vescovo: grande accoglienza delle scuole

La settimana scorsa mons. Pellegrino Tomaso Ronchi ha compiuto la visita pastorale nella parrocchia di Selci. Per una settimana il Vescovo ha vissuto in comunione con tutte le realtà ecclesiali della comunità guidata da don Tonino Ferrini. A conclusione della visita, durante la messa celebrata nella chiesa di Sant’Andrea, mons. Ronchi ha riassunto i momenti principali che hanno caratterizzato la sua permanenza a Selci. È una piacevole consuetudine che il Vescovo incontri il maggior numero di persone nei vari contesti sociali in cui vivono. Indimenticabili ‘ ha ricordato mons. Ronchi ‘ sono stati i quotidiani incontri con malati e gli anziani nelle rispettive abitazioni. Una festosa e coinvolgente accoglienza l’hanno riservata al presule i ragazzi della scuola media, quelli dell’elementare e della materna. Il Vescovo ha voluto sottolineare l’importanza della celebrazione eucaristica, soprattutto quella domenicale. È lì il cuore della domenica, da lì si può sprigionare un’onda di misericordia, di amore, di apostolato, di condivisione. Ma perché la domenica sia veramente ‘giorno di gioia’ occorre dimostrare con gesti concreti che non si può essere felici da soli. ‘È necessario che ci guardiamo attorno per individuare le persone che hanno bisogno della nostra solidarietà. Potremmo scoprire, forse con sorpresa, che anche nel nostro vicinato o nel raggio di nostre conoscenze esistono malati, anziani, disabili, bambini, immigrati che proprio di domenica provano in modo ancora più sofferto la loro situazione di disagio quotidiano’. Per essere vissuta bene, la celebrazione domenicale deve essere ben preparata: mons. Ronchi anche a Selci ha richiamato l’importanza del gruppo liturgico, strumento utile affinché tutta l’assemblea sia coinvolta attivamente. Anche questa volta il Vescovo si è compiaciuto del servizio liturgico svolto dal gruppo di chierichetti con dignità ed orgoglio. Da ultimo il Vescovo ha ribadito la necessità di passare dalla ‘collaborazione’ alla ‘corresponsabilità ecclesiale’ di tutti i battezzati, in forza della quale il prete è sempre più chiamato a vivere la propria vocazione di servitore della Parola, ministro dei sacramenti e guida spirituale della comunità, mentre i laici sono chiamati a mettere a frutto i doni di grazia battesimale e i propri carismi per il bene di tutti, con spirito di amicizia e stile fraterno, coltivando e maturando il seme di una ‘spiritualità di sempre più intensa comunione interparrocchiale e zonale, per cui in certi momenti bisogna volare alto sui rispettivi campanili’.

AUTORE: Francesco Mariucci