Panoramica sulla diocesi

A colloquio con il vicario generale mons. Orlando Gori

Nessuna pretesa di tracciare un ‘bilancio’ della realtà diocesana, ma soltanto il desiderio di affacciarsi in questo contesto per un semplice sguardo panoramico che in tale fase appare opportuno. È stato possibile avvalersi della disponibilità del vicario generale mons. Orlando Gori, che vanta una lunga esperienza in virtù dei ruoli prestigiosi che ha via via svolto. Mons. Gori, da quanti anni ricopre l’incarico di vicario? ‘Dall’ottobre 1996’. Che tipo di rapporto ha instaurato con il vescovo Goretti? ‘Un rapporto di stima, di fiducia e di collaborazione’. Continuerà ad esercitare la sua azione anche in presenza di un nuovo presule? ‘Il Vescovo che verrà sceglierà liberamente i suoi collaboratori. L’avvicendamento è una buona regola’. Si ritiene soddisfatto dell’attività pastorale svolta a livello diocesano da ordini religiosi, movimenti ecclesiali, associazioni, confraternite…? ‘I vari soggetti operanti in diocesi sono tutti apprezzabili e si muovono con dinamismo; occorre tuttavia un migliore coordinamento’. Non sarebbe opportuno aggiornare l’assetto della diocesi? ‘L’assetto delle diocesi e parrocchie a suo tempo non fu realizzato con l’applicazione delle regole; vorrei citarne una essenziale come esempio: l’intero comune va unito ad una stessa diocesi. Sono avvenuti aggiustamenti cammin facendo! Pomonte (comune di Gualdo Cattaneo) è passato alla diocesi di Spoleto; Coccorano e Giomici (comune di Valfabbrica) sono passati alla nostra diocesi; Isola Fossara (comune di Scheggia) a Gubbio. Rimangono i casi di Armenzano (comune di Assisi) e Ospedalicchio (comune di Bastia Umbra) che appartengono rispettivamente a Foligno e a Perugia’. A suo avviso la gente apprezza le iniziative e gli ‘investimenti’ culturali attuati o in via di attuazione per merito delle istituzioni e articolazioni diocesane? ‘Gli investimenti culturali, per quanto mi risulta, vengono molto apprezzati. Archivi, biblioteche e musei sono oggetto di richiesta per visite, consultazioni e studi; va precisato che il terremoto ha lasciato il suo segno e si sta operando per una sistemazione definitiva’. Quali ‘opere di carità’ ritiene più qualificate ed utili? ‘L’Istituto Serafico che accoglie i pluriminorati ed è considerato all’avanguardia; il Centro di accoglienza e la mensa dei poveri; la scuola e l’istituto per agraria costruiti a Kasumo in Tanzania. Non possono essere dimenticati l’impegno per ragazzi e famiglie in Kossovo e l’attività a vantaggio dei bambini nel quartiere ‘Sebastian Barranca’ di Lima in Perù’.

AUTORE: Francesco Frascarelli