Per non dimenticare le vittime della mafia. Che va riconosciuta e stanata

La Giornata nazionale della memoria delle vittime innocenti di mafia e dell’impegno quest’anno si svolgerà a Milano. Come sempre sarà il 21 marzo, primo giorno di primavera. La lettura dei nomi delle vittime sarà al centro della manifestazione per indicare la scia di sangue che la presenza mafiosa ha lasciato lungo la storia del nostro Paese.

Tante saranno le iniziative locali anche in Umbria per tenere viva la consapevolezza di un impegno che non può permettersi distrazioni e leggerezze. Il problema non è costituito soltanto dalla presenza delle organizzazioni tradizionali ma da una subcultura che si fa mentalità diffusa e radicata.

Una “mafia liquida” che capita frequentemente di rintracciare nei mondi della politica, dell’informazione, dell’economia, dell’istruzione… e della quotidianità. Si nutre di piccoli privilegi, di fette di un potere esercitato come strapotere e con prepotenza, di imposizioni, ricatti sottili, corruzioni e minacce velate. Spesso la chiamiamo diversamente ma è mafia. Una mafia che ha fatto scuola e che va prima riconosciuta e poi stanata.

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