Presentato il Movimento per la vita di Assisi

Il presidente della Federazione umbra dei movimenti Silvestrelli ha illustrato cosa fa il Mpv in Umbria

C’era entusiasmo nell’aria lo scorso 17 marzo a S. Maria degli Angeli, dove è stato presentato alla cittadinanza il nascente Movimento per la vita di Assisi. Molti i convenuti all’incontro, laici e religiosi, molte donne ma anche uomini, perché il tema della vita ha un grande richiamo proprio su tutti. Ad aprire l’incontro di presentazione delle attività del Movimento per la vita è stato il presidente della Federazione umbra dei movimenti, Vincenzo Silvestrelli. Questi ha illustrato ai presenti cosa già fa il Mpv nella regione con i suoi sportelli, spiegando l’importanza di creare una cultura della vita. Anche il Centro di bioetica Fileremo, nato dall’iniziativa di alcune persone che da anni sono volontarie a servizio della vita, rappresenta uno strumento importante per la creazione e la diffusione della cultura della vita, che dai centri culturali e dalle università poi deve essere diffusa nell’opinione pubblica. Silvestrelli, illustrando l’importanza di “fare bene il bene”, ha poi mostrato i numeri dell’attività dei Movimenti umbri nell’ultimo anno, fornendo i numeri registrati nei Centri di aiuto alla vita regionali. Il discorso ai nuovi volontari del nascente Movimento di Assisi ha poi toccato la necessità di occuparsi del bene comune, concetto che si è profondamente modificato nel corso dei secoli. Infine Silvestrelli, prima di passere la parola al prof. Giovanni Stelli – docente di Filosofia e membro del Centro di bioetica regionale, Fileremo – ha presentato le motivazioni fondamentali per la difesa della vita, ultima urgente istanza per la salvezza morale e materiale del genere umano. Il prof. Stelli ha parlato dei fondamenti filosofici ed etici della difesa della vita, inquadrando il concetto di “persona”; si tratta di un concetto oggi depauperato, quando si pensa che attualmente la maggior parte della società ritiene che ci siano vite non degne di essere vissute, quali quelle dei disabili, degli anziani, dei malati gravi e quindi – conseguentemente – quelle dei feti, ancora non nati. Stelli ha illustrato a tale proposito le inquietanti teorie del filosofo australiano Peter Singer (già consulente di bioetica per il presidente americano Clinton), secondo il quale il bambino non nato con sospette malformazioni dovrebbe essere eliminato per evitare a lui e ai genitori sicure sofferenze in vita. “Singer – ha proseguito il prof. Stelli – ha anche affermato che un bambino malformato dovrebbe essere ucciso anche dopo la nascita, sempre per evitargli le sofferenze in cui incorrerebbe a causa della sua malattia nel corso della vita”. A fronte di questa spiegazione e della cultura che ne deriva (ormai molto diffusa anche fra le masse, specie nei paesi di cultura anglosassone) la difesa della vita, specie quando è più fragile, diventa una necessità ineludibile. A concludere l’interessante momento di presentazione del Mpv assisano, le responsabili del Centro di aiuto alla vita di Perugia, Antonietta Soldani e Michela Urciuoli che hanno illustrato tutte le modalità operative del Centro e hanno spiegato concretamente come fanno ad aiutare tante donne a non rinunciare al proprio bambino: l’ultima risposta è l’accoglienza.

AUTORE: Mariangela Musolino