Preti indispensabili e appassionati

Diocesi. Ordinati due nuovi sacerdoti, entrambi provenienti da Terni: Riccardo Beltrami e Pio Scipioni. Nell'omelia mons. Paglia ha ricordato il martirio di don Santoro

La Chiesa diocesana festeggia i suoi due nuovi sacerdoti, ordinati da mons. Paglia sabato scorso, Pio e Riccardo, e il diacono Josif Subiac originario della Romania, studente al Seminario regionale di Assisi. Festeggia in modo particolare, perché Pio Scipioni e Riccardo Beltrami sono entrambi ternani, accomunati da una scelta vocazionale maturata in giovane età nelle rispettive comunità e poi concretizzata negli studi formativi verso il sacerdozio nel Seminario romano e nelle pontificie università Gregoriana e Lateranense. ‘Il Signore ancora una volta ha rivolto il suo sguardo su questa Chiesa per scegliere alcuni tra i suoi figli per il sacerdozio – ha detto il Vescovo nel corso della celebrazione – un dono di Dio, per la Chiesa e per il mondo’. ‘Pio, Riccardo, voi con il sacerdozio – ha proseguito mons. Paglia – e tu caro Josif con il diaconato, venite consacrati perché abbiate la forza di alzarvi e di comunicare il Vangelo dell’amore. È questa la parola che scaccia gli spiriti del male e placa le forze della violenza. I ministri della Chiesa hanno il compito di aiutare la gente a passare dalla riva dell’egocentrismo a quella dell’amore, dalla riva della violenza a quella della pace, dalla riva dell’indifferenza a quella della misericordia’. E proprio sull’impegno del sacerdote che non deve svolgere il suo ministero in modo ‘banale, burocratico ed egocentrico’ si è soffermato il Vescovo, mettendo al centro l’amore per il prossimo sull’esempio dei sacerdoti che spendono la vita per gli altri e in particolare di don Andrea Santoro, ucciso in Turchia ‘È il primo martire del Seminario romano. Don Andrea ci ha mostrato come amare, come vivere il nostro sacerdozio, come testimoniare la ricchezza di quell’amore che lo ha spinto fino ai confini della terra’, ha detto il vescovo. ‘Abbiamo tutti bisogno di una passione che ci faccia svegliare e guardare più agli altri che noi stessi, che ci faccia preoccupare più dei piccoli e dei poveri che delle nostre fissazioni. Questa passione evangelica rende il prete indispensabile al mondo. L’amore è il cuore della Liturgia che siete chiamati a celebrare e a vivere con la comunità; l’amore è la ragione della vostra preghiera per la Chiesa e per coloro che saranno affidati alle vostre cure pastorali; l’amore è la ragione di quella comunione speciale che vi lega al presbiterio con il vescovo; l’amore è la ragione della vostra felicità. Solo l’eccesso di amore può far passare il mondo dalla parte del bene e della concordia’, ha concluso il Vescovo.

AUTORE: Elisabetta Lomoro