Quelli che Maria…

STRACASTELLO. Testimonianza di vita di Paolo Brosio

Nella nostra società scompaginata dalla recente crisi economica si sta notando, ormai da qualche anno, una spaccatura tra i giovani e meno giovani che cercano lo “sballo” e il divertimento continui, e tutti coloro che si dedicano con impegno e dedizione a sviluppare dentro di sé una fede più forte e vera, trovando rifugio nella spiritualità e nella Parola di Dio. Paolo Brosio ha parlato anche di questo e della mancanza di valori e di punti di riferimento per i giovani nel mondo di oggi, quando lo scorso giovedì 9 settembre, ha raccontato la storia della sua conversione, intervenendo in occasione della festa popolare “Stracastello”. Una vita costellata di successi quella di Brosio, che dopo aver collaborato con alcuni quotidiani ha raggiunto la notorietà come giornalista televisivo, presso il Tg4, e partecipando a programmi come Quelli che il calcio, Domenica in, L’isola dei famosi, Stranamore e Linea verde. Ma come anche lui stesso ha tenuto a specificare: “Né la fama né i soldi fanno la felicità”. Così, dopo un breve saluto del vescovo tifernate mons. Domenico Cancian e di uno degli organizzatori Alessandro Bartoli, il microfono è passato a Sara Scarabottini che ha presentato l’ospite al pubblico. Brosio quindi, preso il microfono, ha iniziato raccontando se stesso e la sua storia, partendo dagli anni del successo e ricordando anche alcuni aneddoti divertenti capitati in più di 300 dirette effettuate durante il periodo con Quelli che il calcio. “Ma la vita – ha continuato il giornalista – mi ha riservato anche delle discese e delle cadute come la separazione, angosciante, dalla mia seconda moglie, la morte di mio padre mentre stavo conducendo una diretta in Rai e l’attentato incendiario al Twiga (il locale che Brosio gestisce assieme a Marcello e Davide Lippi, Flavio Briatore e Daniela Santanchè, ndr)”. L’ospite, commosso, ha in seguito parlato della sua “caduta” che l’ha portato a fare uso di stupefacenti e di creare una sorta di dipendenza dal sesso. Brosio ha però continuato affermando: “Attraverso la centrifuga della sofferenza si trovano i modi per risollevarsi. Così mi sono affidato a Maria, perché non si esce dalla droga, dall’alcool e dal sesso senza un grande sforzo di volontà che viene dalla preghiera. Mi sono ritrovato a recitare l’Ave Maria in una situazione da pazzi, durante un festino” ha aggiunto il giornalista, che vede in questo episodio il punto di svolta verso la sua conversione, a seguito della quale ha fatto visita al paesino croato di Medjugorie dove ha conosciuto suor Kornelya assieme alla quale, ora, sta cercando di portare avanti il progetto “Nonni e nipoti”.

AUTORE: Francesco Orlandini